Il risanamento delle aziende in crisi dovrebbe essere facilitato. Il progetto iniziato dopo il crollo di Swissair, nel 2001, è stato adottato giovedì dal Consiglio degli Stati.
Il Consiglio degli Stati ha finalmente ceduto giovedì sull’ultima divergenza della revisione della legge sulle esecuzioni e sui fallimenti. Ha accettato che l’ex datore di lavoro e chi rileva l’impresa insolvente non debbano assumere in maniera solidale i debiti nei confronti del personale.
I senatori, che avevano contrastato il Nazionale su questo punto, avevano la scelta fra cedere o abbandonare l’intero progetto. Sin qui temevano che la soppressione della responsabilità congiunta potesse condurre a abusi e nuocere all’equilibrio della riforma.
La riforma obbliga le aziende con più di 250 impiegati che procedono a licenziamenti collettivi (più di 30) a proporre un piano sociale. In cambio, chi rileva l’attività di un’azienda insolvente non sarà obbligato a riprendere l’insieme degli impiegati.
E’ stato soppresso l’obbligo attuale all’ex datore di lavoro e all’acquirente di rispondere in maniera solidale verso i lavoratori circa i debiti anteriori al trasferimento.
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