Franca Rame, moglie di Dario Fo e sua compagna sulle scene, è morta a Milano all’età di 84 anni. L’attrice era malata da tempo.
Sessantottina convinta, Franca Rame è stata una delle colonne del femminismo italiano. Una vita dedicata al teatro, ma anche all’impegno civile.
Nata in una famiglia da sempre legata al teatro di burattini e delle marionette, debuttò in fasce nei ruoli di neonata nelle commedie allestite dalla famiglia.
Nel ’50, in piena epoca di rivista, con la sorella debuttò in “Ghe pensi mi” di Marcello Marchesi. In quegli anni conobbe Dario Fo e da allora sarà la sua interprete preferita e spesso la sua collaboratrice ai testi.
Erano gli anni delle commedie paradossali, dai titoli buffi. Insieme sbatterono la porta di una “Canzonissima” di successo, per la censura imposta alle loro scenette dichiaratamente politiche.
L’esilio dalla Rai durò fino al 1977.
Fondatrice, col marito nel 1958 della Compagnia Dario Fo-Franca Rame, era prima attrice e amministratrice del gruppo in cui il marito era regista e drammaturgo.
Nel 1968 insieme fondarono il collettivo Nuova Scena, dal quale poi uscirono per fondare La Comune, che portò gli spettacoli di satira e di controinformazione politica nelle piazze, le case del popolo, le fabbriche e le scuole occupate.
Nel marzo del 1973, Franca Rame fu rapita da esponenti dell’estrema destra e subì violenza fisica e sessuale, ricordata a distanza di tempo nel lavoro “Lo stupro”, del 1981. Il procedimento penale giunse a sentenza definitiva solo dopo 25 anni, il che comportò la prescrizione del reato.
Nel 1974 lei e il marito occuparono e trasformarono in teatro la Palazzina Liberty a Milano, dove Sebastian Matta dipingeva murales rivoluzionari.
Franca Rame era cittadina onoraria di Palermo e nel ricordarla il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha detto che “abbiamo condiviso importanti momenti di impegno sul piano personale e politico.”
Cordoglio anche da parte del gruppo politico M5S: “E’ stata al nostro fianco – ha scritto su Facebook Vito Crimi – in tante nostre battaglie civili. Da quella per un Parlamento Pulito senza condannati a quella per una corretta gestione dei rifiuti senza inceneritori e discariche.”