C’è poco da ridire: Quando un’idea è nell’aria, circola. Pochi giorni dopo la pubblicazione dell’intervista a Nassim Nicholas Taleb, descritta nella mia Nota anteriore, è apparso nel sito www.presseurop.eu/it , con lo stesso titolo di questa Nota, un articolo di due docenti tedeschi di economia politica. Si tratta di una traduzione dell’articolo originale, apparso nello stesso sito, che si basa su un lavoro più ampio, pubblicato nella Frankfurter Allgemeine Zeitung dieci giorni prima.
Nel sottotitolo leggiamo:
“Per risolvere il suo storico deficit democratico, l’UE dovrebbe imparare dal successo della democrazia diretta nella Confederazione.”
Vale veramente la pena riprodurre i passaggi più significativi del testo:
“Anche da sinistra risuona l’appello che chiede “più Svizzera”. Si tratta di una novità. All’origine di questa nuova attrazione di Berlino e di Bruxelles per la Confederazione elvetica è il referendum svizzero sull’”iniziativa Minder” …”
“Non entriamo nel merito di questa iniziativa popolare ma ci limitiamo a dire che permettendo agli azionisti di decidere direttamente la retribuzione dei loro dirigenti è una misura adeguata per ristabilire il legame fra la proprietà e il controllo [all’interno dell’impresa].”
“La stessa questione di ordine strutturale si pone nei rapporti fra i cittadini e i politici. In una democrazia [i governanti e] i parlamentari dovrebbero agire in nome del popolo. Il cittadino è sovrano. Ma in pratica la situazione è la stessa del piccolo azionista di fronte alla grande società di capitali: è difficile per l’elettore avere il controllo sulle attività multiforme dei suoi rappresentanti al governo e al parlamento.”
“In nessuna parte del mondo la democrazia diretta è sviluppata come in Svizzera. Lo stesso si può dire per il federalismo finanziario, che si caratterizza nella sua versione elvetica per un’autonomia relativamente estesa dei cantoni e dei comuni. In Svizzera a livello locale i referendum finanziari … sono organizzati diverse volte all’anno. Le iniziative popolari permettono ai cittadini di incoraggiare o di revocare le decisioni politiche. … “
“I risultati sono abbastanza eloquenti: le collettività territoriali spendono meno quando i cittadini possono decidere da soli dell’utilizzo del loro denaro. La loro parsimonia ha l’effetto di alleggerire la pressione fiscale. Inoltre anche il debito si riduce grazie a referendum finanziari che permettono ai cittadini di controllare direttamente la gestione dei fondi pubblici … .”
“Questo però non significa che la solidarietà viene trascurata. Anche se i cantoni che praticano la democrazia diretta redistribuiscono globalmente meno, questo non vuol dire che il livello di redistribuzione sia insufficiente per i più poveri. L’ineguaglianza sociale non è più forte nei cantoni che praticano la democrazia diretta. Al contrario tutto fa credere che in questi cantoni i trasferimenti sociali siano più mirati.”
“Tutto ciò comporta un aumento della produttività economica grazie a servizi migliori e a una politica finanziaria più sana rispetto alle democrazie rappresentative. L’opinione pubblica limita il debito e al tempo stesso promuove il rispetto degli obblighi fiscali, l’efficienza e la solidarietà. Ma non è quello di cui avrebbe più bisogno l’Europa di oggi?” (grassetto aggiunto)
Purtroppo: “Il deficit di democrazia europeo comincia a livello degli stati membri.”
Come conseguenza: “Nei consigli europei si corre il rischio che i capi di stato e di governo decidano il trasferimento della sovranità degli stati membri a livello europeo senza tener conto degli interessi dei loro cittadini. Per questo i grandi trasferimenti di competenze e di diritti sovrani su scala sovranazionale non devono essere decisi dai governi in occasione di riunioni notturne, ma devono essere legittimate direttamente e quindi attraverso dei referendum.”
Per finire: “L’Unione europea potrebbe trarre profitto da un … processo di elvetizzazione – a condizione però che prenda la forma di un ambizioso programma di riforme delle istituzioni politiche.” (grassetto aggiunto)
Dopo queste spiegazioni dovremmo capire ancora meglio perché la democrazia diretta di stampo elvetico, che porta alla decentralizzazione e alla sussidiarietà, genera stabilità politica ed economica, come spiegava Nassim Taleb nella sua intervista; dovremmo capire ancora meglio ciò che Taleb diceva (agli svizzeri): “Quando si possiede un tesoro, non lo si dovrebbe buttar via.”
Nello stesso tempo dovremmo capire ancora meglio l’importanza dell’Iniziativa Popolare per l’insegnamento della Civica nelle scuole: soltanto se conosciamo il “tesoro” che possediamo, siamo in grado di apprezzarlo, conservarlo e farlo crescere, contribuendo in questo modo a mantenere “la democrazia di stampo elvetico ed i valori che essa esprime!”
historicus