Il conflitto territoriale per le isole Curili del Sud oppone da decenni le due nazioni e impedisce di firmare un trattato di pace che sia la fine formale della Seconda Guerra Mondiale.

Le isole Curili costituiscono un arcipelago di 60 isole, situate fra l’estremità nord orientale dell’isola giapponese di Hokkaido e la penisola russa della Kamcatka.
Note per essere colpite da frequenti e violenti terremoti (si trovano lungo la Cintura di fuoco del Pacifico), queste isole vennero date al Giappone nel 1857 dalla Russia, in cambio dell’isola di Sachalin, situata nell’Estremo Oriente russo.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale la Russia definì nuovi confini nazionali e tornò a reclamare le Curili. Attualmente il Giappone ne vorrebbe restituite almeno quattro, i cosiddetti Territori settentrionali, vicino alle coste giapponesi, su cui sono però installate diverse basi militari russe. Un elemento questo che rende difficili e lunghe le trattative.

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Il premier giapponese Shinzo Abe si trova in visita diplomatica a Mosca. Dopo un incontro con il presidente russo Vladimir Putin, i due uomini hanno ribadito l’intenzione di negoziare una soluzione alla questione delle Curili del Sud.
Il fatto che “68 anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale nessun trattato di pace sia stato concluso fra Russia e Giappone è una situazione anormale – si legge in un comunicato congiunto.