Lettera aperta a Il Diavolo: ticinesi “cestinate” questo quindicinale!

[fdm] Dopo “Pesenti a luci rosse” e Benedetto XVI è ora la volta del leader di Besso pulita! Ugo Cancelli. Il Diavolo non demorde. Nonostante le molte voci di deplorazione che si fanno continuamente udire, noi pensiamo che il “Principe delle Tenebre” non abbia scelta. O esiste nella provocazione e nello scandalo o non esiste del tutto.


Nell’ultimo numero, il quindicinale “satirico” Il Diavolo, a firma di Corrado Mordasini, sotto il titolo “Gemelli diversi nella culla”, evidenzia la mia somiglianza con “lo squalo”, il supercattivo del film di James Bond, “La spia che mi amava”, interpretato da Richard Kiel. Posso rassicurare il signor Mordasini che questo eccellente attore non è il mio “gemello separato”. Una cosa in comune, tuttavia, l’abbiamo: si trattadell’acromegalia. Un tumore all’ipofisi che in età adulta causa una crescita anomala, fra l’altro, anche della mascella. Una malattia abbastanza rara ma, vi garantisco, molto penosa e con grosse conseguenze fisiche.

Ora, prendere lo spunto da una malformazione fisica derivante da una malattia per schernire e deridere persone, asserendo che si vuol far “satira”, non mi va proprio bene. È una gravissima mancanza di rispetto per tutti quelli che hanno problemi fisici. Di questo passo, la prossima volta Il Diavolo sbatterà in prima pagina una donna che il cancro le ha portato via il seno, o un malato di diabete che ha dovuto farsi amputare la gamba. O, ancora, chi ha gravi malformazioni genetiche. Di esempi, ce ne sono a sufficienza.

Il secolo scorso quelli che non erano alti, biondi dagli occhi azzurri, o che avevano una religione diversa o la pensavano differentemente, in una nazione a noi vicina, erano rinchiusi nei lager. Ora questi adepti alla satira nostrana stanno rispolverando questa strada? I valori del nostro piccolo Ticino, non sono questi. Le persone, soprattutto quelle con un aspetto “diverso”, vanno sempre rispettate. La satira che vorrebbe far sogghignare sulle malattie altrui non è semplicemente da biasimare, criticare o mettere al bando: è da denunciare e condannare fermamente. Che ne direbbe il signor Mordasini se lanciassi un “appello satirico” a cestinare il suo quindicinale, e agli abbonati chiedessi di rescindere la sottoscrizione a Il Diavolo, perché ha i baffi che mi ricordano un tricheco? Sarebbe una reazione “da squalo”?

Ebbene, poiché questa mia presa di posizione pubblica è costata cara, non solo a me ma anche alla mia famiglia, è proprio l’appello chelancio ai ticinesi di buon senso affinché questi sedicenti giornalisti imparino a rispettare la gente (anche nelloro aspetto fisico) e non si nascondano dietro una pseudo “satira” unicamente per canalizzare le loro frustrazioni e i loro complessi.

Ugo Cancelli