Il presidente della Confederazione critica la Corte europea dei diritti dell’uomo, dopo l’ammenda inflitta alla Svizzera per l’espulsione di un padre nigeriano trafficante di droga.
L’istanza aveva giudicato illegale la decisione di espellere l’uomo, condannato nel 2006 per traffico di droga (vedi correlati).
“La decisione di Strasburgo mi ha sorpreso e non la capisco – ha detto Maurer. Il presidente si è espresso in un’intervista sul SonntagsBlick, dove ha sottolineato che il dossier è di responsabilità del Dipartimento federale di giustizia e polizia e dunque la sua opinione vale a titolo personale e non va considerata ufficiale.
La decisione della Corte europea non è ancora stata discussa dal Consiglio federale. Maurer vorrebbe che venga sottoposta alla Camera superiore della Corte europea dei diritti dell’uomo, alfine di stabilire con chiarezza la maniera in cui questi casi devono essere valutati.
L’Ufficio federale di Giustizia analizzerà il dossier in maniera dettagliata e senza pregiudizi, ha detto un portavoce, confermando un’informazione della SonntagsZeitung.
Il verdetto della Corte europea di Strasburgo aveva condannato settimana scorsa la Confederazione a indennizzare l’uomo espulso con 9’000 euro.
Secondo i giudici europei, il rinvio in Nigeria di questo padre di famiglia avrebbe pregiudicato la crescita in un contesto famigliare adeguato dei suoi tre figli, che risiedono in Svizzera con le due madri.
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