Disordini e tensione alle stelle domenica nel carcere speciale di Guantanamo, a Cuba: alcuni detenuti hanno aggredito le guardie, dopo la decisione del comandante del campo di spostare in un’altra sezione un gruppo di reclusi in sciopero della fame.
“Lo spostamento – ha spiegato l’autorità militare statunitense in una nota – è stato deciso in quanto non accettavano di essere sorvegliati, avevano coperto le telecamere, i vetri e le finestre divisorie (…) Il monitoraggio 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana, è necessario per assicurare sicurezza e ordine.”
Non la pensano allo stesso modo i legali dei detenuti, secondo cui il comando del carcere avrebbe dovuto negoziare per far terminare lo sciopero della fame, una protesta iniziata a febbraio da decine di detenuti rinchiusi da tempo e ancora in attesa di processo.
A Guantanamo vi sono 166 detenuti e da mesi molti di loro rifiutano di mangiare, accusando i guardiani di limitare la loro libertà religiosa e di aver confiscato oggetti personali, “dissacrando” copie del Corano. Secondo fonti del Pentagono, sono una quarantina i detenuti in sciopero della fame. Gli avvocati, invece, sostengono che a rifiutare il cibo sono almeno un centinaio di persone.
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