Ci sono di quelli che non dicono nulla, ma lo dicono bene – ce n’è altri che dicon molto ma lo dicon male. I peggio son quelli che non dicono nulla e lo dicon male.
(Giovanni Papini, Schegge).
La campagna elettorale s’è snodata per lo più su un binario unico, anche se le prime avvisaglie erano arrivate già a dicembre: la corsa alla poltrona di Sindaco.
L’informazione pubblica che avrebbe dovuto assumere (per dirla con parole mie del dicembre 2012) una significativa valenza nell’offrire elementi di valutazione al giudizio dei cittadini, spesso, s’è attenuta a quei bisogni di commedizzazione pro domo sua, purtroppo paventata e malauguratamente avveratasi. Eppure le problematiche importanti non mancavano.
Sono presenti tuttora con necessità di soluzioni che non possono più essere rimandate alle calende greche. Temi scottanti dettati da condizioni di politica internazionale, che generano gravi problemi anche alla nostra piazza finanziaria e che toccano l’elemento portante di un Comune sano: i lavoratori, che sono i contribuenti.
Le cifre della disoccupazione non rappresentano più soltanto uno spettro da temere ma una realtà. Pertanto, il motivo che dovrebbe far concordare tutte le forze politiche è l’occupazione e quindi la creazione di posti di lavoro per favorire la crescita economica di Lugano e del suo nuovo territorio.
Lugano ha sempre agito e costruito. Una vera formica. Ha lavorato seriamente, approfittando anche del terziario che vi si era installato massicciamente e delle conseguenti entrate consistenti.
Ha anche operato in molti campi di cui tanto si parla in questo periodo, consegnando ai suoi cittadini ottimi servizi sociali e molteplici possibilità di svago e di cultura, senza dimenticare la sua lungimiranza nel perseguire il progetto aggregazioni, dapprima addirittura osteggiato da molti e poi, verosimilmente, imitato da altri.
I Luganesi, in barba alle tante promesse, sono ben consapevoli di quanto hanno tra le loro mani: una città viva e vegeta, colta e sociale, ricca d’idee e sempre proiettata verso il futuro, con nuovi territori da valorizzare e in cui far prosperare anche l’animo verde della valle in contrapposizione al cemento del centro città.
Lugano è una città mai vittima di dolenti “Amarcord” che si profumano di nuovo, anche se non si è ancora capito bene di che profumo si tratti.
Cherubina Ravasi
Candidata PLR al Municipio e al Consiglio Comunale
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