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Namibia. Svelato il mistero dei “cerchi delle fate”

In Namibia, nel sud dell’Africa, da tempo fanno discutere dei cerchi misteriosi che appaiono nelle aree desertiche dove spunta un po’ di erba, forme circolari perfette dal diametro di 12-15 metri.

“Centinaia di strutture circolari note come i “cerchi delle fate” – si leggeva nel giugno 2012 sul portale scientifico Focus.it – che appaiono e scompaiono dopo alcuni anni senza alcuna apparente ragione.
In media vivono per 24 anni, ma alcuni raggiungono anche i 75. Sono particolarmente evidenti perché la vegetazione segue la circonferenza di tali cerchi del suolo e possono avere un diametro che va da 2 a 12 metri per i più grandi.

Ora, sempre su Focus.it si legge la soluzione del mistero : “Con un diametro che può raggiungere i 15 metri, i “cerchi delle fate”, come vengono chiamati dalle popolazioni locali, sono stati interpretati dalle popolazioni Himba (che vivono in Namibia) come qualcosa legato ad un intervento divino.
Ma ora ecco che una autorevole ricerca pubblicata su Science sembrerebbe avere risolto l’arcano. Essi sono il risultato del lavoro di termiti che vivono all’interno dei cerchi.
Questa interpretazione era già stata avanzata nel passato, ma non si avevano prove a sufficienza per essere considerate esaustive. Ma ora la dimostrazione sembrerebbe non lasciare adito ad altre interpretazioni.
Tali prove sono state avanzate dal botanico Norbert Juergend dell’Università di Amburgo, in Germania, il quale ha indicato anche la specie tra le termiti che producono tali cerchi, la Psammotermes allocerus.
… Le termiti si cibano delle radici dell’erba eliminando così una gran parte di essa quando cresce durante la stagione delle piogge. Vivendo in gruppi le termiti formano così dei cerchi nel suolo dove l’erba non cresce perché non vi sono più radici.
Questo determina due cose: da un lato l’erba continua a crescere sul bordo del cerchio reso sterile dalle termiti, dall’altro all’interno del cerchio l’umidità del terreno si preserva meglio che altrove, dando modo all’erba che sta sul bordo di sopravvivere anche durante la stagione secca e formando cerchi ben definiti.
Juergend ha scoperto che nei primi 100cm di suolo si concentrano ben 5cm di acqua, che rimane persino durante la stazione secca.”

Redazione

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