Vincenzo Iannacci, detto Enzo, medico e famosissimo cantautore, è morto ieri a Milano all’età di 77 anni, dopo lunga lotta contro la malattia.
Basta dire Jannacci per evocare una Milano che non c’è più, quella della nebbia, già grande città ma non ancora metropoli, una Milano romantica, popolata di personaggi bizzarri e poetici. Di madre pugliese e padre lombardo, Jannacci la sua Milano l’ha sempre portata addosso. Come Gaber, che aveva conosciuto a scuola, all’Istituto classico Alessandro Manzoni. Alla sua morte, il dottore cantautore riuscì a dire soltanto “ho perso un fratello”. [Repubblica]
El purtava i scarp de tennis, el parlava de per lu
rincorreva gia’ da tempo un bel sogno d’amore.
El purtava i scarp de tennis, el g’aveva du occ de bun
l’era il prim a mena via, perche’ l’era un barbun.
Un bel di’, che l’era dre’ a parla’
de per lu, l’aveva vista passa’
bianca e rossa, che pareva il tricolore
ma po lu, l’e’ sta bon pu’ de parla’.
El purtava i scarp de tennis, el parlava de per lu
rincorreva gia’ da tempo un bel sogno d’amore.
El purtava i scarp de tennis, el g’aveva du occ de bun
l’era il prim a mena via, perche’ l’era un barbon.
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