Venerdì scorso il Consiglio federale ha presentato un piano d’azione per aumentare il numero di donatori di organi in maniera significativa e durevole.
Per contrastare la penuria di donazioni di organi in Svizzera, il governo ha deciso di lanciare un piano d’azione, ma rinuncia a passare al modello del consenso presunto, che prevede che ogni persona che non si oppone espressamente può, dopo morta, essere considerata donatrice di organi.
In Svizzera si muore anche a causa della mancanza di organi disponibili al trapianto : nel 2012 i decessi sono stati 52, ha rilevato il Consigliere federale responsabile della Sanità, Alain Berset.
La lista d’attesa conta attualmente 1’100 persone e continua a crescere. Ogni anno vengono prelevati 400-500 organi da donatori consenzienti, una cifra nettamente al di sotto del fabbisogno.
Il Consiglio federale punta a far aumentare ogni anno il numero di donatori da 100 a 160 e nel corso dell’anno intende definire le priorità per raggiungere lo scopo. Priorità che verranno trattate entro il 2017, in collaborazione con i cantoni e le parti in causa.
Il piano d’azione del governo mette l’accento sull’intervento di coordinatori ben formati a livello locale, regionale e nazionale. Punta anche su un processo attuabile presso gli ospedali, sulla creazione di un’agenzia nazionale del dono di organi e su una maggiore informazione della popolazione.