La protezione dell’orso polare non verrà rinforzata. Giovedì 7 marzo gli Stati riuniti a Bangkok alla conferenza della Convenzione sul commercio internazionale di specie animali e vegetali minacciate di estinzione, hanno respinto la richiesta di Russia e Canada, cedendo alle pressioni del Canada.
Il Canada è l’unico paese che autorizza la caccia all’orso polare. A Bangkok l’Unione europea ha avuto la possibilità di proteggere concretamente questa specie in via d’estinzione, ma non lo ha fatto. Si è astenuta per non mettere in pericolo i suoi legami socio-economici con il Canada.
Oggi si contano solamente 20’000-25’000 orsi polari e dopo il voto di giovedì si concretizza ancor di più il rischio che fra una cinquantina di anni questi animali saranno estinti.
Scegliendo di non varare misure di protezione, di fatto è stata firmata la condanna a morte degli orsi polari.
In Canada, 400 orsi polari sono legalmente uccisi ogni anno per alimentare il commercio di prodotti derivati (pelle, cranio, zanne, unghie, ecc. ) e la domanda del mercato aumenta.
La vendita di pellicce d’orso bianco è in notevole aumento e il loro prezzo è raddoppiato, per l’effetto della forte richiesta proveniente dal mercato asiatico.
Oltre alla caccia, un grave fattore che pesa sugli orsi polari è anche il riscaldamento climatico, che causando lo scioglimento dei ghiacci provoca la distruzione del loro habitat e dei loro mezzi di sussistenza.
(Fonte : Le Monde.fr)
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