Stroncato da un malore, Giuliano Bignasca è morto nella notte di mercoledì 6 marzo, all’età di 68 anni. Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto giovedì mattina verso le 8h30 e in poco tempo la notizia ha fatto il giro del Ticino, rimbalzando poi oltre confine.
Qui di seguito i commenti dai portali online di alcuni giornali italiani.
Corriere della Sera
“Fautore di una accesa politica anti italiana […] Personaggio che non passava inosservato, a partire dai modi a dir poco ruvidi e dall’aspetto fisico […] Col passare degli anni aveva virato su toni marcatamente xenofobi e anti italiani. Sua la proposta di limitare per legge il numero dei frontalieri. […] Nel 2011, per opporsi ai trattati internazionali che stavano per abbattere le frontiere tra Italia e Svizzera aveva proposto di costruire un muro tra Canton Ticino e Lombardia, simile a quello che divide Israele dai territori palestinesi. […] Pochi anni fa era stato interrogato dalla procura antimafia di reggio Calabria per suoi presunti contatti con trafficanti internazionali di stupefacenti.”
Il Fatto quotidiano.it
“Bignasca non ė stato certo un esempio di rettitudine e coerenza. Nel 1989 e nel 1993 è stato condannato per detenzione di sostanze stupefacenti e, sempre nel 1993, la Corte di Lugano lo ha condannato per aver impiegato una dozzina di operai jugoslavi senza permesso di lavoro (dimostrando chiaramente la differenza tra le idee propagandate e la pratica quotidiana).”
Milanotoday.it
“Consigliere a Lugano per anni, politico e imprenditore, aveva 67 anni. Di carattere forte, si era sempre distinto per “le antipatie” nei confronti dei frontalieri e per un’appartenenza politica che, agli inizi degli anni Novanta, si ispirava molto alla Lega Nord, con la Lega dei Ticinesi.”
Bergamonews.it
” A novembre 2011 è balzato agli onori delle cronache bergamasche per una delle sue proposte indecenti: “Annettiamo la provincia di Bergamo al Canton Ticino”.
L’espansione del Ticino comprendeva non solo la Bergamasca, bensì anche la Valtellina, Como, Varese, Lecco e il Verbano-Cusio-Ossola: in sostanza tutto il Nord della Lombardia per creare una maxi regione extra italiana.”
La Repubblica
“Sessantasette anni, titolare con il fratello di un’impresa di marmi e sassi, costituì il movimento negli anni Novanta sull’onda del Carroccio di Bossi in Italia.”
Roberto Maroni, governatore della Lombardia
“Sono rattristato e colpito per la morte di Giuliano, che noi abbiamo sempre chiamato ‘Nano’. Era un amico della Lega, un uomo ruvido ma geniale. Porgo le condoglianze ai familiari di Giuliano e al suo partito e parteciperò alle esequie.”
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