La prima di 3096 giorni, il film che racconta la vita di Natascha Kampusch, rapita all’età di 10 anni e tenuta per otto anni nella cantina di una casa nella periferia di Vienna, ha avuto luogo lunedì 25 febbraio nella capitale austriaca.
Natascha Kampusch era presente in sala e ai giornalisti era stato chiesto di non farle alcuna domanda.
La giovane ha assistito alla produzione del film che narra la sua storia; gran parte delle scene si basano sull’autobiografia che ha pubblicato nel 2010.
Quando le era stato presentato il progetto del film la ragazza si era detta contraria, ma alla fine aveva ceduto all’insistenza del produttore tedesco Bernd Eichinger e le riprese erano iniziate.
In un’intervista che aveva concesso al settimanale Die Welt am Sonntag, la giovane donna aveva spiegato di aver rifiutato numerose richieste di adattamento cinematografico dei suoi anni di prigionia e di aver accettato questa perchè la sua storia veniva trattata “con molta prudenza : “Era sorprendente – ha spiegato – vedere il mio rapitore nella sua casa, dove c’era luce e spazio, vederlo uscire di casa, scherzare con sua madre in giardino, quando sapeva che io ero nella cantina. Vedendo le riprese ho potuto finalmente capire quanto potesse essere disturbato.”
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