La consegna dell’Oscar, domenica sera, per il miglior film a “Argo” di Ben Affleck è stata criticata dal regime di Teheran, che vede nella pellicola una distorsione anti-iraniana della crisi degli ostaggi del 1979.
“Questo film anti-Iran manca di valore artistico – ha dichiarato il ministro iraniano della Cultura Mohammad Hosseini – e ha vinto l’Oscar solo grazie a una massiccia campagna di finanziamenti e di pubblicità.”
Il lungometraggio evoca la presa d’ostaggi nell’ambasciata statunitense a Teheran nel 1979 e la rocambolesca liberazione di sei diplomatici da parte della CIA.
L’Ayatollah Khamenei, guida suprema della Repubblica islamica iraniana, ha accusato Hollywood di essere una macchina totalmente in mano alla politica, utile solo per diffondere la propaganda del governo di Washington.
Il presentatore della TV pubblica iraniana ha definito la cerimonia degli Oscar di domenica sera come “la più politica di tutti i tempi” e ha accusato Ben Affleck di essere uno specialista dell’esagerazione, di gonfiare le cose oltre ogni proporzione e di creare scene assolutamente false.
La diffusione del film è ovviamente stata proibita in tutto l’Iran.
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