Annunciata la creazione della piattaforma online Denunciali!

Alcuni giorni or sono abbiamo partecipato a una conferenza stampa indetta dal Partito Comunista, dedicata al tema della guerra fiscale in atto contro la Svizzera e della conseguente crisi della piazza finanziaria luganese. Ci siamo trovati di fronte a giovani senz’altro preparati, pronti a difendere le loro tesi marxiste con grande decisione. Da un loro testo distribuito ai media abbiamo tratto alcune affermazioni significative, anche molto taglienti e accusatorie, la cui responsabilità compete ovviamente agli autori.

L’etica capitalista
Nel mondo capitalista e della finanza viene fatto un richiamo costante alle regole dell’etica per convincere gli operatori finanziari a tenere dei comportamenti ortodossi. Si tratta di uno dei tanti falsi buoni propositi, essendo il sistema capitalista inerentemente iniquo.

La sostenibilità del sistema
Il sistema finanziario capitalista tende al massimo disordine ed è dunque intrinsecamente non-sostenibile. Al contrario delle considerazioni di disciplina, che sono proprie della controllata e razionale dottrina marxista.

Una holding pubblica per le banche svizzere
Una maggiore solidità e sostenibilità del sistema bancario può avvenire solo mutando strutturalmente questa logica, attraverso cioè il mutamento degli obiettivi e del core business degli istituti finanziari. Per far questo è necessario che il settore pubblico interferisca sempre più nelle questioni finanziarie, fino ad essere lui stesso promotore di attività finanziarie non per forza redditizie, ma capaci di incidere sulla prosperità del settore econbomico nazionale e non. Un primo passo in questa direzione sarebbe la costituzione di una holding bancaria di proprietà nazionale, detentrice di almeno il 41% delle azioni delle altre banche distribuite sul territorio.

Qualità morali nanometriche
Tra breve la piazza finanziaria di Lugano piomberà presumibilmente in una situazione ancora più difficile di quella attuale, nel momento in cui chi ci circonda si stuferà definitivamente delle qualità morali nanometriche del settore finanziario ticinese, e degli enti statali che dovrebbero controllarlo ed invece vi sguazzano assieme in acque putride.

Dove sono i sindacati?
Uno dei dati più preoccupanti è la quasi totale assenza di sindacalizzazione nel mondo della finanza luganese.

La Svizzera che lava più bianco
La finanza svizzera si è storicamente sviluppata grazie al segreto bancario, dietro al quale si sono sempre celati i capitali di dubbia provenienza, derivanti dalle attività mafiose, dal narcotraffico e dal lavoro nero. La finanza nostrana ha pertanto un ruolo importante nell’attività di riciclaggio di denaro sporco.

Abbattimento del muro dell’omertà
Volenti o nolenti, tutti i lavoratori del settore finanziario sono coinvolti in questa attività al limite della legalità delle banche svizzere. Attraverso dei salari mediamente inimmaginabili in altri settori del mondo del lavoro e con l’ausilio di corposi piani sociali in caso di licenziamento (creati appositamente per comprare il silenzio) il sistema finanziario è riuscito a far sì che i bancari fossero interessati a fare in modo che certe informazioni non trapelassero all’occhio dell’opinione pubblica e della stampa.

Denunciali!
Il Partito Comunista ha costruito una piattaforma online – denunciali! – operante attraverso un sistema informatico che permette di muovere delle denuncie completamente anonime, non essendo nemmeno possibile risalire all’IP del denunciante. Sarà naturalmente possibile apporre il proprio nome e cognome, se qualcuno ritenesse non necessario l’anonimato.