NOTA BENE [fdm] Pubblichiamo questa presa di posizione del presidente della Lega Giuliano Bignasca, perfettamente consapevoli del fatto che si tratta di un’opinione di parte. Siamo – è ben chiaro – disponibili anche a pubblicare opinioni ad essa contrapposte, nel caso concreto “colpevoliste”. Noi siamo giornalisti (benché non professionisti) e non giudichiamo, perché non ci spetta. Ci limitiamo a sottolineare l’estrema delicatezza del momento, nell’ardore di una battaglia che sfocerà in un’elezione di cruciale importanza per il futuro assetto politico del Cantone.
Procedimento civile tra Francesco Ricci (COMSA) e Mattino della Domenica
Dichiarazione di Giuliano Bignasca
Alcuni media hanno riportato una notizia riguardo ad una procedura civile tra il signor Ricci, project manager della ditta COMSA e il Mattino della Domenica.
In merito vorremmo sottolineare:
– La decisione del pretore Trezzini rappresenta solo il primo grado della procedura. È nostra intenzione interporre ricorso.
– Non si tratta di un procedimento penale, ed è dunque scorretto parlare di “condanna” facendo intendere ai lettori che si tratti di una questione penale.
– Non siamo a conoscenza di procedimenti penali riguardo a questa questione.
– Le fonti riguardo alle notizie da noi riportate riguardo al sig. Ricci sono affidabili. Il dispositivo del pretore ci trova totalmente in disaccordo ed è inaccettabile
– Siamo sempre più preoccupati per la continua limitazione della libertà d’opinione e di stampa in questo Cantone. Limitazione che avviene a fini politici.
Ci chiediamo inoltre:
– Chi ha consegnato questa notizia ai media ben prima che la decisione fosse cresciuta in giudicato?
– Che senso ha ormai parlare di “pubblicazione sui media” di un dispositivo che ormai è stato reso pubblico in questa maniera?
– La COMSA è nell’occhio del ciclone per diverse inchieste. Quanti procedimenti penali, civili e amministrativi vedono coinvolta la COMSA, suoi membri o ditte a lei collegate?
– A quale partito appartiene il pretore Trezzini?
– A quale partito appartiene l’avvocato della controparte?
Il Direttore del Mattino della Domenica
Giuliano Bignasca
(commento) Le ultime domande – la penultima in particolare – suonano provocatorie e pongono sul tappeto l’eterno problema dell’indipendenza della giustizia dal potere politico (Bignasca tira in ballo il “partito”).
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Le ultime due questioni non sono provocatorie, sono inutili.
Per l'ultima domanda la risposta è ovvia: controparte ha diritto di scegliersi l'avvocato che più gli aggrada e se questi è ideologicamente contro l'avversario (e c'ha il dente avvelenato) tanto meglio.
La penultima domanda invece è oziosa. Se un pretore o un giudice si dovesse ricusare in ogni causa concernente un esponente politico, vuoi perché di un partito alleato o avversario, si giungerebbe ben presto all'ingiudicabilità dei politici.
>>> malatempora
Hai ragione ma l'opinione di Jack the Ripper non cambia.
IL DIFETTO STA NEL MANICO.
Perché i procuratori e i giudici debbono portare in fronte la targa di un partito?
"È inevitabile!" mi disse, e mi dice, un mio amico magistrato.
Io non ho scritto, e non scrivo il suo nome, ma lui SA che l'ho citato, e lo cito.
D'altra parte, la maggior parte dei magistrati DIREBBE LA STESSA COSA.
Il parere di Jack the Ripper - benché importante - non può prevalere contro la massa.