Discussioni sono state avviate alle Nazioni Unite per permettere il dispiegamento di Caschi blù nel Mali, quando il paese sarà stabilizzato e le truppe francesi si saranno ritirate.

L’invio dei “soldati della pace” viene discusso in queste ore alla sede dell’ONU di New York e fra qualche giorno potrebbe essere dibattuto al Consiglio di Sicurezza, anche se l’invio dei Caschi blù avverrebbe solo dopo la fine dell’offensiva contro i movimenti terroristici nel nord del Mali.
“La Francia è di principio favorevole – ha dichiarato il portavoce del governo di Parigi, sottolineando tuttavia che questo genere di operazione può avvenire solo in un ambiente stabile e in Mali questo ancora non è il caso.
Il ministro francese della Difesa, Jean Yves Le Drian, ha sottolineato gli importanti aspetti politici dell’operazione. Sostegno è giunto anche dall’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Susan Rice.
Tutti però fanno presente che passeranno lunghi mesi prima che i Caschi blù potranno giungere in Mali. Sul terreno il lavoro da fare è ancora molto, priorità viene ancora data alle operazioni belliche, anche se nel nord del paese gran parte delle città sono state liberate dal controllo dei guerriglieri islamisti.

La forza di pace delle Nazioni Unite potrebbe contare tra 3’000 e 5’000 uomini, indicano i diplomatici, ma a questo stadio i contorni restano vaghi. La definizione, il perimetro, il mandato, il calendario devono essere discussi in stretto contatto con le organizzazioni africane.