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L’aumento della criminalità in Ticino – Tavola rotonda di alto livello – Organizza l’UDC

Gobbi, Cocchi, Antonini e Torrente; moderatore Dillena


In questo periodo d’insicurezza, di furti, di rapine e di aggressioni caratterizzato da un susseguirsi di notizie che riguardano la criminalità in Ticino, il Distretto UDC di Lugano e la Sezione UDC cittadina, annunciano l’organizzazione di una tavola rotonda aperta al pubblico per il prossimo:

Martedi 5 febbraio 2013 al Palazzo dei Congressi di Lugano (sale B/C) ore 20.30

I relatori:

Consigliere di Stato e Capo Dip. Istituzioni; On. Norman Gobbi
Comandante Polizia Cantonale; Col. Matteo Cocchi
Comandante Guardie di Frontiera Reg. IV; Col. Mauro Antonini
Comandante Polizia di Lugano; Magg. Roberto Torrente
Moderatore della serata: Il Direttore del Corriere del Ticino; Giancarlo Dillena

I motivi che ci hanno spinto ad organizzare questa serata sono molteplici. Abbiamo purtroppo constatato che, nel nostro Cantone, ci sono gravi problemi legati alla sicurezza ed alla criminalità. I media ci riportano molto di frequente notizie su: casi di violenza, furti con scasso, vandalismi (pensiamo a Via Cattedrale a Lugano), rapine (sul luogo di lavoro come a casa), traffico di droga, truffe (ad esempio: i falsi nipoti che si rivolgono agli anziani), ecc.

Per nostra fortuna, le forze dell’ordine svolgono un ottimo lavoro. Ad esempio, la rapina d’inizio anno a Melano, proprio grazie alla collaborazione con le forze dell’ordine (svizzere ma non solo) ha avuto una felice conclusione. Per quello che riguarda Lugano, lo scorso mercoledì 23 gennaio, i media hanno riportato la notizia che la nostra Città è al primo posto tra i dieci centri svizzeri con meno delinquenza ma, anche tenendo conto dell’ottimo lavoro svolto dalle forze dell’ordine, è doveroso precisare che occorrono forze nuove per combattere la criminalità. Secondo il sito ufficiale della Città, sul territorio della Città di Lugano, nel 2009 ben 1’716 persone sono state vittime di reati contro il patrimonio e di queste 194 (vale a dire l’11,3%) erano persone dai 70 anni in su.

Concludiamo riprendendo alcuni dati dell’Ufficio cantonale di statistica: in Ticino abbiamo 3 stabilimenti di privazione della libertà per un totale di 288 posti di detenzione. Il 1 settembre 2010, questi stabilimenti ospitavano 172 detenuti, di cui il 72,7% erano stranieri. Qualcosa su cui riflettere e di cui discutere il prossimo 5 febbraio.

Per il Distretto UDC di Lugano e per la Sezione UDC città di Lugano
Tiziano Galeazzi, presidente, e Peter Walder, presidente


Relatore

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  • Quello che viene definito “allarme sociale” che parte dalla microcriminalità degli esclusi fino a alla violenza conclamata, narrato con dovizia di particolari quotidianamente dai media per assecondare quel malessere oscuro percepito dalle cittadinanze, avrà pure una sua genesi.

    Non si parla, per riguardo (suvvia!) di quei territori dove la compresenza tra estrema ricchezza e estrema povertà è la regola in attesa di esportazione. Dove i ricchi si rinchiudono in zone protette da guardie armate, e "fuori" (nella società della maggioranza) si fanno scortare da altre vigilanze altrettanto armate. Perché lì, la "sana" competizione economica ha già ottenuto e consolidato la sua stratificazione sociale.

    Proprio quei contesti che affascinano la destra popolarossocrociata, perché in quei siti lo stato sociale è stato opportunamente smantellato o addirittura mai apparso all'orizzonte. Quei ambiti dove si premia il capitale ai danni del lavoro. Economie dall’incantesimo perfetto: sottrarre ai poveri impoveriti per arricchire la ricchezza esuberante. Condizioni che accendono simpatie anche in Ticino(live), tra una serata contro la ...crudele iniziativa Minder e l'altra sulla criminalità. D'importazione, ovviamente. La delinquenza.

    Ah già....basterebbe chiudere le banche centrali , passare alla riserva frazionaria e smettere di stampare moneta a iosa...

      • ..... meglio: "riserva intera" :-))

        Sì, basterebbe ripartire da qui: probabilmente non avremmo più grandi e improvvise fortune e grandi e improvvise miserie, grandi boom e grandi crack, ma qualcosa di più sopportabile, anche se rimane il fatto che il mondo è difficilmente perfettibile oltre un certo limite, se no Cristo non ci avrebbe fatto dono del "discorso della montagna".

        MXM
        Ceterum censeo BNS (BCE, FED ecc.) delendam esse

    • "Dove i ricchi si rinchiudono in zone protette da guardie armate, e "fuori" (nella società della maggioranza) si fanno scortare da altre vigilanze altrettanto armate."
      Ti confesso - ma un po' mi vergogno - che farei così anch'io, piuttosto che lasciarci la pelle!

  • Pian piano, caro JtR, le posizioni si chiariscono. Meglio così. Che il tuo senso di socialità sia direttamente proporzionale al reddito mi è sempre stato chiaro.

    Vedi Jack, il problema sta, tuttavia, in molta destra che non lo dà a vedere. Si camuffa dietro teorie di libertà, di progresso, di giusti profitti sudati con la (destr)ezza. Poi, per compensare, riempie le prigioni di esclusi e abbandona i grandi agglomerati alla violenza.

    Certo organizza tavole rotonde e comitati di studio, semplicemente per riaffermare quello che già si conosce. E cioè, che per mantenere una minoranza di ricchezza, il resto del modo ovverossia la maggioranza paga, oltre il resto, anche il prezzo dell'insicurezza sociale.

    Un“popolo” in costante lotta per avere diritto ad una occupazione a compensi minimi. Sullo sfondo rimangono ancora i delocalizzati, gli esodati, i disoccupati, gli emarginati. Una guerra tra poveri. Anzi qualcuno vede già l'emergere di "due popoli" che si traduce poi inesorabilmente nel fallimento del modello liberale della strutturazione sociale aperta, combinazione più o meno equilibrata di riforme, progresso, autodisciplina in un territorio condiviso.

    Tutto oggi ci indica il passaggio a un' ideologia da conflitto sociale che mira a escludere decisamente una vastissima fascia di popolazione. C'è perfino chi è arrivato a dubitare che tali manifestazioni in un certo senso rappresentino la volontà della parte politica elitaria, di imporre in forma ideologica alla classe media, di costruire la propria identità sul reddito facendo leva anche sul privilegio residenziale.

    Non si tratta, dunque, di spiacevoli "sviste" della pianificazione urbana, ma di una vera e propria strategia pianificata in vista di una riedizione dell’antica, (mai dimenticata) nitida divisione da ricchezza e povertà. Ma bisogna dirlo alla gente, caro Jack.

    • 1) La "divisione da ricchezza e povertà" non l'ha mica inventata la Destra. Semmai l'ha inventata il buon Dio!
      2) "direttamente proporzionale"
      2A) reddito alto ---> sensibilità sociale alta
      2B) reddito basso ---> sensibilità sociale bassa
      È questo che volevi dire?

      • Per gli atei la formula non funzionerebbe, per esempio. E poi perché tirare in ballo il Creatore (troppo facile) per una faccenda molto, molto terrena. Sensibilità sociale direttamente proporzionale ai redditi. Se permetti, la comprensione della formula non si presta ad equivoci: JtR= alta sensibilità sociale per gli alti redditi.

        • E qui casca l'asino! I miei redditi non sono particolarmente alti.
          Certo, non sono neppure "alla canna del gas"...
          Posso permettermi di prendere un cappuccino al Grand Café "al Porto" (il mio preferito), che costa ben 5 e 30 (se non l'hanno aumentato stamani).

          • Oggi rinunci al caffè elitario (5.30...caruccio) e da buon credente con quei soldi fai un'opera buona. Anche se da secoli si narra (parrebbe pure inutilmente) che sia più facile vedere i cammelli passare per la cruna dell'ago...

          • Ma santo cielo openside! Stiamo pagando le pensioni agli statali! Con 40 milioni all'anno sai quante opere buone faremmo! Trascuro poi di citare tutti gli stipendi e i privilegi di chi non li merita. Adesso il povero Jack dovrebbe anche rinunciare al suo cappuccino?
            A quanto mi è dato di capire tu sei per la sensibilità sociale per legge, cioè per quella nota sia alla destra che alla sinistra e intorno alla quale spesso si accapigliano.
            Invece Gesù ci ha insegnato che la destra non deve sapere ciò che fa la sinistra. E allora come la mettiamo?
            Chi fa delle opere buone passa per la cruna d'ago e va in Paradiso, chi non le fa non va in Paradiso.
            Ma la differenza è che Cristo non ha cercato di varare la fratellanza per legge, se no sarebbe un socialista come te :-))
            E sai perché?
            Perché si prestava troppo a mettere in crisi il comandamento:
            NON RUBARE

            MXM
            Ceterum censeo BNS (BCE, FED ecc.) delendam esse

          • ...e se, per delirio d'ipotesi, Jack fosse un pensionato statale... pensa un po' dove vanno a finire i soldi del contribuente... ;-))

          • adesso che ci penso!!!! ... un dubbio atroce mi assale! ma siiii`.....! Sai cosa faccio openside? La prossima volta che lo incontro come minimo mi faccio pagare il pranzo :-)

  • Proprio vero che la matematica per i politici è un'opinione, non parliamo poi della statistica.

    Cerco di analizzare l'affermazione seguente alla (vana) ricerca di un significato:
    "Secondo il sito ufficiale della Città, sul territorio della Città di Lugano, nel 2009 ben 1’716 persone sono state vittime di reati contro il patrimonio e di queste 194 (vale a dire l’11,3%) erano persone dai 70 anni in su."
    Ma cosa vuol dimostrare? Un aumento o una diminuzione dei crimini contro il patrimonio? Riportare i dati assoluti di altri anni per fare il confronto sarebbe stato troppo complesso? E una variazione relativa?
    Per finire poi con una perla di ignoranza: nel 2009 gli over 70 hanno subito 11,3% dei delitti patrimoniali. Questo è un fatto, ma senza un paragone il dato non dimostra alcunché.
    Per curiosità (o puntiglio) allora completo io: da tabella USTAT trovo la popolazione totale residente in Ticino nel 2011 (336'943); sempre dalla stessa tabella sommo le classi di età maggiori di 70 ed ottengo 50'056 residenti; calcolo che gli over 70 nel 2011 erano il 14,9% della popolazione residente (media cantonale); ipotizzo che la distribuzione d'età della popolazione di Lugano non si discosti troppo (+/- 10%, quindi una percentuale di over 70 tra 13,4% e 16,4%) da quella cantonale.

    Anche nel caso migliore (13,4%) mi accorgo che il coinvolgimento (11,3%) degli over 70 è minore che per il resto della popolazione, ergo sono più al sicuro degli altri.

    • Ci sono reati contro il patrimonio "legalizzati" (come quelli a cui sta lavorando il Governo). Per il fatto che sono "legalizzati" non sono per questo meno reati.

      È proprio vero: esistono i delinquenti legali e quelli illegali.

      PS: se esagero perdonami. È che mi sento in forma smagliante :-))

      MXM
      Ceterum censeo BNS (BCE, FED ecc.) delendam esse

  • E poi, parliamoci chiaro, con cotali invitati a che serve un moderatore?
    Un moderatore serve quando c'è un contraddittorio. Qui al massimo serve un direttore del coro.

  • Un commento sprint anche per riprendere la provocazione? di malatempora che solleva (qui) un quesito opportuno. Quando si parla di delinquenza ed eventualmente delle ragioni economiche e politiche di tale supposta emergenza, bisogna precisare: "presunta" emergenza. Altrimenti dobbiamo parlare anche dell'uso manipolatorio che se ne fa anche (per esempio) in difesa della discutibile custodia domiciliare di armi personali, oppure per cercare motivazioni giustificative tali da chiudere interi quartieri, privatizzandoli (altra emergenza pure questa ben espressa da chi mi ha preceduto); oppure ancora utilizzata per proporre e votare leggi restrittive verso la popolazione degli esclusi, (quelli che rubano la mela) ma nel medesimo tempo invocare maggiori libertà per i più abbienti?

    Secondo argomento: la religione è una faccenda che lascerei tranquillamente contumace. Probabilmente abbastanza importante per non costringerla ad essere svilita in poche battutine ad effetto. È mai possibile che in questa apoteosi religios/integralista (un trendy mondiale che incombe tedioso anche in Ticinolive) mai appare il minimo dubbio d’incappare nel secondo comandamento. Sono convinto che un cosiddetto credente si comporterà secondo coscienza. E chi non crede... pure. Punto. La coscienza civile muore dove manca il senso (laico) del dovere. Ripunto. Certo è che i nostri tanti messaggeri divini che si sentono depositari di verità sacrosante, esortano a giustificare conflitti in nome di improbabili fedi. Conflitti che non hanno probabilmente mai cambiato i rapporti sostanziali tra gli umani, rapporti che sono dettati probabilmente (in esclusiva) dalle terrene vicende economiche. (Pur spassose, ridicole ed emblematiche le risse tra "religiosi" nella Basilica della Natività e al Santo Sepolcro di Gerusalemme/ you tube).

    Trovo peccato (è il caso di dirlo) che credenti (presenti esclusi, ovvio) si facciano paladini della politica della plutonomia, sostenitori della libertà dei già più liberi, della protezione dei già protetti, della giustizia dei già garantiti. E pure peccato, lasciatemelo dire un'altra volta, consegnare l'incombenza di difendere gli altri (i loser) ai "socialisti" di ogni partito per poi detestarli. I socialisti.

  • Un appunto al post di extraverbo. Il senso "laico" del dovere (espressione sua) e quello "religioso" del dovere (espressione mia), penso dovrebbero trovarsi d'accordo sul fatto che bisogna non solo non offendere il prossimo, ma anche amarlo.
    Quello che divide questi due valori civili del Cristianesimo e del Socialismo non è la loro essenza, ma il modo di come poterli entrambi conseguire senza metterli in contraddizione l'un l'altro.
    Per questo un cristiano riconosce allo Stato il solo compito di impedire che uno possa offendere un altro, ma non che esso possa "costringere" un individuo ad amare un altro individuo attraverso la coercizione dei suoi beni (cioè la cosiddetta "ridistribuzione dei redditi")
    L'amore verso il prossimo è cosa di cui si deve occupare il singolo individuo o una comunità di individui, sempre in modo "volontario" e mai costrittivo.
    Diversamente non è possibile amare uno senza offendere un altro.
    In merito alla differenza tra Cristianesimo e Socialismo allego una riflessione di Papa Giovanni Paolo II:
    "L’erreur fondamental du socialisme est de caractère anthropologique. En effet
    il considère l’individu comme un simple élément, une molécule, de l’organi-
    sme sociale, de la sort que le bien de chacun est tout entier subordonné au
    fonctionnement du mécanisme économique e social, tandis que, par ailleurs,
    il estime que ce même bien de l’individu peut être atteint hors de tout choix
    autonome de sa part, hors de sa seule et exclusive décision responsable de-
    vant le bien ou le mal. L’homme est ainsi réduit à un ensemble de relations
    sociales, et c’est alors que disparaît le concept de personne comme sujet au-
    tonome de décision morale qui construit l’ordre social par cette décision. De
    cette conception erronée de la personne découle la déformation du droit qui
    définit la sphère d’exercice de la liberté, ainsi que le refus de la propriété
    privée. En effet, l’homme – déposséder de ce qu’il pourrait dire sien et de la
    possibilité de gagner sa vie par ses initiatives – en vient à dépendre de la
    machine sociale et de ceux qui la contrôle ; cela lui rend beaucoup plus diffi-
    cile la reconnaissance de sa propre dignité de personne et entrave la pro-
    gression vers la constitution d’une authentique communauté humaine."

    MXM
    Ceterum censeo BNS (BCE, FED ecc.) delendam esse

  • Caro Dicolamia, la preoccupazione di chiudere la fed appartiene all'ordine delle cose terrene: la civitas terrena. Se ricordare ad un credente che l'uso sistematico e spesso demagogico dei principi cristiani per trattare faccende di quattrini, dove i ladri stanno da una parte sola, ti abbia offeso... beh... fa parte dell'ordine naturale delle cose.

    Ma il fallimento di tutto il costrutto è la negazione, ovvero l'omettere di spiegare che il (tuo/vostro) naturalismo teocratico, emana una chiara ostilità pregiudiziale nei confronti del costituzionalismo. La cosiddetta destra tradizionalista è teocratica, assolutista e inegualitaria per principio. Ha una visione dell'esistenza umana verticale. Teocratica sul piano della teoria politica e fideistica su quello della teoria della conoscenza. Dio fa i Re! Appartiene a Maistre. Uno dei pensatori a cui (presumo) ti riferisci.

    Quando si mobilitano tutti luoghi comuni del discorso religione, famiglia, nazione, antistatalismo, si arrischia di passare dalla parte dei fondamentalismi. Non puoi chiedermi di amare i fondamentalisti.

    • Non sono per niente offeso, anzi ti ringrazio per l'opportunità che i nostri batti e ribatti dànno a noi e a chi ci legge di riflettere su ciò che sono stati e sono sia il cristianesimo che il socialismo, non fosse altro per i riflessi che hanno avuto e che continuano ad avere sulla società (come il liberalismo del resto).
      Io sono liberale perché sono cristiano e cristiano perché sono liberale, anche se si può essere liberali senza essere necessariamente cristiani.
      Non mi sento, per questo, un "fondamentalista" e meno che mai uno che si avvale in modo improprio o per vantaggi personali di una presunta investitura divina, anche se c'è chi si è comportato e si comporta così.
      Non ho mai letto Maistre. Sul rapporto tra cristianesimo e liberalismo il mio nume ispiratore è Bastiat, che mi ha spianato la via per comprendere la differenza tra cristianesimo e socialismo, diversamente molto impervia a percorrere per la confusione che in merito regna sovrana anche tra molti cattolici.
      Il mio ideale di "democrazia pura" non prende poi in considerazione l'ipotesi di PRINCIPi, figuriamoci quella di RE. Penso che su questo almeno non ci siano dubbi.
      Per concludere: se il fondamentalismo riesce a coniugare il rispetto per gli altri con l'amore per gli altri, ben venga il fondamentalismo.
      Anzi, te lo chiedo espressamente: AMA I FONDAMENTALISTI.

      MXM
      Ceterum censeo BNS (BCE, FED ecc.) delendam esse

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