La Francia da venerdì 11 gennaio si trova ufficialmente impegnata nel Mali, al fianco delle truppe di quel paese e contro i gruppi armati islamici, che da vari mesi controllano il nord e tentano attualmente una puntata verso sud. Il governo del Mali ha decretato lo stato d’urgenza su tutto il territorio. Il presidente Hollande ha dichiarato che l’operazione durerà “tutto il tempo necessario”. Nel paese africano vivono circa 6000 cittadini francesi.
Attacchi aerei di forze francesi si sono susseguiti durante la notte e sabato mattina, mentre alcune centinaia di soldati sono stati dispiegati nella capitale Bamako. L’esercito maliano ha comunicato di aver ripreso il controllo di Konna, città strategica a 450 km dalla capitale, che era caduta nelle mani dei ribelli.
Prima perdita. Un pilota d’elicottero francese ha perso la vita venerdì nel corso di un raid contro una “colonna di terroristi”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Jean-Yves le Drian.
Il presidente Hollande, che ha presieduto oggi all’Eliseo una riunione straordinaria del Consiglio di Difesa, ha dichiarato che “la Francia non ha altri fini se non la lotta contro il terrorismo”.
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