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Angelo Jelmini, Ticinolive e l’automobilista imbufalito – di Francesco De Maria

Il 6 dicembre scorso il municipale on. Angelo Jelmini ha convocato una conferenza stampa a Palazzo civico per presentare ai giornalisti il risultato dei primi 100 giorni di PVP a Lugano. Ci sono andato in preda a moti dell’animo contrastanti: 1) con tutta l’emotività dell’automobilista frustrato e imbufalito 2) con la razionalità di un uomo disposto anche ad ascoltare le ragioni altrui.

Mentre transitavo frettoloso davanti allo Spartaco pensavo: “Il Nostro ha tre possibilità:
— Dichiarare a muso duro: questo PVP è eccellente, è la gente che non lo capisce. Non cambio una virgola.
— Ammettere: questo PVP è una bestialità, bisogna ricominciare da capo.
— Mediare: questo PVP è perfettibile, dev’essere modificato in alcuni punti critici e non mancherò di farlo.”

Non ero neppure arrivato a metà dello scalone che già propendevo per la terza. Allora mi sono seduto, ho ascoltato con attenzione, ho preso appunti diligenti. Ed ecco, in estrema sintesi, quel che io ho capito.

1) Dopo 100 giorni il giudizio del pubblico è contrastato (“polarizzato”): alcuni manifestano soddisfazione, altri fiera avversione.

2) Il piano non l’ha fatto né deciso l’on. Jelmini, che nemmeno c’era (verissimo: è municipale dall’aprile del 2011). Nel 2003 il consiglio comunale lo approvò all’unanimità. Nel 2008 i relativi crediti furono approvati con l’astensione della Lega (prima manifestazione di dissenso). E dunque ciascuno si assuma le sue responsabilità.  [Più che giusto.]

3) La Confederazione, che ha partecipato con una somma importante alla realizzazione del tunnel Vedeggio-Cassarate (che piace a tutti), ha posto condizioni molto restrittive. Da tali condizioni deriva in sostanza l’attuale assetto del PVP. [Poco convincente, on. Jelmini. Possibile che non ci fosse uno spazio di manovra, al fine di evitare certe assurdità?]

4)  I concetti che stanno alla base del PVP sono: allontanare il traffico di transito dal centro città; ampliare la zona pedonale o semi-pedonale del centro; favorire e incrementare il trasporto pubblico.

5) I semafori. Voi odiate questi semafori (sistema Motion) ma dovete sapere che l’assetto presente non è quello definitivo. Dopo una messa a punto funzioneranno a dovere e diverranno straordinariamente intelligenti. Vi chiedo di aspettare fino a gennaio.

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A questo punto formulo alcune considerazioni, che assumono anche  forma di interrogativi.

— Questo PVP non è stato creato in gran fretta, è stato pensato ed elaborato nel corso di anni. Ciò non significa che sia sensato.

— Questo PVP è ideologicamente condizionato? (ciò che io sospetto)

Chi è responsabile di che cosa. Sul piano tecnico, sul piano politico. Anche, e in primis, il Municipio, naturalmente. Se i tecnici stavano mettendo in piedi una costruzione assurda, il Municipio lo doveva sapere. Inoltre: quale parte ha avuto nella vicenda  il predecessore dell’on. Jelmini, on. Paolo Beltraminelli, in carica sino all’aprile 2011, data della sua elezione in Consiglio di Stato? Può essere attribuito anche un ruolo, dalla capitale, a Marco Borradori, direttore del Dipartimento del Territorio?

Che cosa si può fare, concretamente, per migliorare la situazione?  Nel corso della conferenza stampa l’on. Jelmini ha manifestato l’intenzione di procedere a interventi puntuali laddove il disagio è più acuto, citando in particolare il problema di corso Elvezia e quello delle linee di trasporto pubblico, in particolare attorno alla pensilina Botta, fulcro dell’intero sistema. Che non si pensi di “tornare indietro” in modo sostanziale, questo il capo dicastero l’ha detto abbastanza chiaramente.

— Quali dinamiche potrà suscitare il PVP nel corso di una campagna elettorale che sta entrando nel vivo, con un particolare riferimento all’interessante duello in casa democristiana?

L’on. Angelo Jelmini ha cortesemente accettato di rilasciare a Ticinolive un’intervista esclusiva, che sarà realizzata e pubblicata nei prossimi giorni.

Francesco De Maria

 

 

Relatore

View Comments

  • A Jelmini non si possono sicuramente dare colpe dato che è l'ultimo arrivato (lo stesso non si può dire di altri candidati al municipio fra cui il capo del dipartimento del territorio). Comunque il problema di Lugano é semplice, si vuole portare tutto in centro e di conseguenza il traffico aumenta ed aumenterà in futuro...

  • "5) ... straordinariamente intelligenti ..."
    La capacità di calcolo di un cervellone dipende dall'hardware, ma l'intelligenza (o la capacità di simularla) sono pura espressione della qualità del software e dell'uso che se ne fa.
    In questo caso non mi sembrano risultati molto brillanti.

  • Sul fatto che da gennaio il sistema super semaforico funzionerà perfettamente ho tutti i miei dubbi. Il sistema Motion assomiglia molto a quei progetti it molto ambiziosi ma che alla fine riescono solo a sfondare i budget e vengono mestamente abbandonati.
    Speriamo per le casse cittadine che così non sia.

  • Una voce dal popolo (NON la mia, io non c'entro).

    Esasperato dal nuovo retrogrado piano viario del Luganese, studiato da “eccellenti” illuminati sono a domandare quando il Municipio intende adottare queste famigerate modifiche che tutti tanto ci attendiamo.

    A ormai diversi mesi dalla sua introduzione, ad eccezione della galleria del Vedeggio-Cassarate, abbiamo tutti potuto costatare che la viabilità del PVP é diventata un disastro, un completo fallimento! Il nervosismo tra automobilisti e motociclisti regna sovrano! E chi potrebbe biasimarli?

    “Errare humanum est, perseverare autem diabolicum” quindi illuminati datevi una mossa e ponete rimedio prima che la gente si ribelli agli sbagli da voi commessi! E qualcuno di voi (il municipale Jelmini, ndr) ha avuto pure il coraggio di definirlo un successo? Ma ci siete o ci fate!

    Davide

  • Il sistema Motion può essere valutato secondo gli usuali criteri economici ma certamente non può essere giudicato per la sua intelligenza perché il quesito sarebbe senza senso, un po' come chiedere cosa ci sia a nord del Polo Nord (o prima del Big Bang). Invece può (e deve) essere giudicato per utilità, sicurezza (affidabilità), efficacia ed efficienza, e in questi ambiti da dire ce n'è veramente molto.

    Utilità: qui dipende dalle scelte di fondo; o come nel Jura si aboliscono totalmente i semafori, oppure è praticamente impossibile oggigiorno prescindere da un sistema di gestione attivo (stile Motion appunto). Rimane comunque aperta la questione della programmazione.

    Quanto all'affidabilità ed all'efficienza, prima di valutarle bisogna conoscere i paradigmi di programmazione e le potenzialità del sistema.

    Una cosa è però certa: la valutazione dell'efficienza dei singoli semafori è sotto gli occhi di tutti (tranne forse sotto quelli dei programmatori della Schindler).

    Tutti si sono accorti che certi semafori o son guarì intelligenti o perlomeno molto pigri ed indolenti. Sia come pedone, sia come automobilista, ci si accorge che in alcuni momenti (guarda caso proprio quando siamo lì) i semafori oziano. FANNO LANA! Ci si aspetterebbe di veder spuntare il vello sul palo!

    Viene da chiedersi se sia il sistema che ordina le pause-lana o se siano iniziative individuali.

    L'attraversamento del lungolago ne è un fulgido esempio, e nulla mi toglie la convinzione che sia un effetto voluto della programmazione per ostacolare e cercare di dissuadere il traffico. Credo siano gli atti preparatori per dire poi: "Il traffico sul lungolago è ingestibile, chiudiamolo e risolviamo il problema!" Quello che le autorità non considerano è che queste politiche vessatorie hanno come diretta conseguenza un aumento globale dell'inquinamento dovuto al traffico, che non ci sarebbe se questo fosse fluido.

    Un esempio su tutti? Il semaforo di piazza Manzoni.
    3 flussi regolari e 3 flussi eccezionali:

    Pedoni che attraversano da e verso Piazza Manzoni
    Veicoli sul lungolago verso ovest
    Veicoli sul lungolago verso est

    Pedoni che attraversano Riva Albertolli a chiamata (interrompono entrambi i flussi veicolari)
    Bus che svoltano in Via della Posta dal Lungolago a chiamata (interrompendo il flusso verso ovest ed i pedoni per Piazza Manzoni)
    Bus che si immettono sul Lungolago a chiamata (interrompendo ancora il flusso verso ovest ed i pedoni per Piazza Manzoni)

    Spesso, malgrado le poche evidenti costrizioni del sistema, il semaforo dorme e gli automobilisti fermi si guardano nelle palle degli occhi chiedendosi perché. Non un Bus né un pedone all'orizzonte, solo l'indefessa volontà del sistema di mantenerti lì inchiodato.

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