È stato condannato dal tribunale di Mosca a 11 anni di prigione, da scontarsi in un penitenziario a regime duro, l’ex poliziotto Dmitri Pavliuchenkov, accusato di complicità nell’assassinio di Anna Politkovskaja, uccisa a Mosca il 7 ottobre 2006. Il condannato è stato giudicato colpevole di avere pedinato la giornalista e di avere fornito al killer l’arma del delitto. Alla famiglia della vittima è stato riconosciuto un risarcimento di 3 milioni di rubli, circa 75000 Euro.
L’assassinio di Anna Politkovskaja avvenne il 7 ottobre 2006 nell’ascensore del palazzo dove abitava, a Mosca. La polizia rinvenne una pistola Makarov PM e quattro bossoli accanto al cadavere. Uno dei proiettili ha colpito la giornalista alla testa. La prima pista seguita è quella dell’omicidio premeditato ed operato da un killer a contratto.
Il presidente Putin commentò in vario modo questo assassinio, in cui molti hanno visto un delitto di stato. Ecco ad esempio due sue dichiarazioni:
« Era ben conosciuta fra i giornalisti, gli attivisti per i diritti umani e in Occidente. Comunque, la sua influenza sulla vita politica russa era minima. »
«Il suo omicidio ha fatto più danni delle sue pubblicazioni. Chiunque sia stato non resterà impunito. »
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