Il soldato 24enne Bradley Manning, presunta talpa di WikiLeaks, tra il 2010 e il 2011 ha passato 9 mesi nella prigione di Quantico, in Virginia, in un regime di massima sicurezza, soprattutto perchè fosse al sicuro dagli altri detenuti “patrioti”, che sapendo le accuse contro di lui erano pronti a ucciderlo per vendicare “l’onore della patria”.
E’ quanto indica giovedì 6 dicembre un responsabile della prigione di Quantico, James Averhart, spiegando che secondo questi detenuti Manning ha messo in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, rivelando migliaia di documenti segreti del governo americano sulle guerre in Iraq e Afghanistan, oltre a 260’000 comunicazioni del Dipartimento di Stato americano.
“I detenuti erano al corrente delle accuse contro Manning grazie ai giornali che circolano in prigione. Se gli fosse successo qualcosa ne sarei stato responsabile – ha spiegato Averhart, chiamato come testimone del governo nelle udienze preliminari presso il tribunale militare di Fort Meade (Maryland).
Il processo a Manning inizierà nel marzo 2013.
