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Sergio Ermotti : il segreto bancario come dieci anni fa è finito

In un’intervista sul Tages Anzeiger il direttore generale di UBS spezza un tabù. A detta di Sergio Ermotti, il segreto bancario dovrebbe cadere per tutti.

“Lo dico da tempo : il segreto bancario come lo conoscevamo dieci anni fa è finito. L’accordo sulla fiscalità del risparmio era un primo segno. Ma abbiamo provato (in Svizzera) a rinviare ancora di cinque anni la soluzione del problema – afferma Sergio Ermotti in un’intervista sul quotidiano Tages-Anzeiger, all’indomani dell’annuncio della ristrutturazione che comporterà la soppressione di 10’000 posti di lavoro presso UBS, la più grande delle banche elvetiche.

Se talune banche oggi ancora cercano di difendere il segreto bancario significa che “alcuni non hanno scelta – aggiunge Ermotti. Ma in maniera generale, in materia di segreto bancario “non possiamo parlare di morale in maniera credibile senza agire di conseguenza. Non possiamo dire che lo standard che usiamo nel mondo intero non vale in Svizzera. Volere un doppio standard sarebbe una barzelletta.”

“Sino a poco tempo fa, in UBS dicevamo che avremmo difeso il segreto bancario a ogni costo.” Se all’epoca non era ancora chiaro, è diventato presto evidente che ci si doveva adattare e seguire una nuova strategia, rileva in sostanza Sergio Ermotti.
“Ma invece di reagire, in Svizzera abbiamo ancora aspettato due anni, sino a quando ci è stato detto che tutto doveva cambiare da un giorno all’altro.”

“In UBS gestiamo 1’600 miliardi di franchi – prosegue Ermotti – di cui la metà negli Stati Uniti. Sui rimanenti 800 miliardi, da 12 a 30 miliardi non sono dichiarati : può sembrare molto, ma questo corrisponde all’afflusso di fondi freschi su due trimestri.”

Le drastiche misure annunciate martedì da UBS, con la soppressione di 2’500 posti di lavoro in Svizzera, sono secondo Ermotti soltanto l’inizio per la piazza finanziaria svizzera.
A suo dire ci si deve aspettare di peggio : “Già sei mesi fa ho detto che la piazza finanziaria avrebbe perso 20’000 impieghi” il che corrisponde al 20% dei posti di lavoro nel settore.
I licenziamenti attuali e quelli attesi nel settore bancario in Svizzera risultano, secondo Ermotti, dalla combinazione tra il ritmo d’introduzione delle nuove prescrizioni bancarie (sui fondi propri), i loro costi e la tendenza dei clienti a correre sempre meno rischi.

Redazione

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  • E noi che pensavamo che il segreto bancario fosse eterno.
    Adesso arriva Ermotti e ci dice: "Ragazzi, avete sognato!"

  • Bene, a patto che finiscano anche i segreti di stato.
    Altrimenti vuol solo dire che la casta è sempre più vicina ad instaurare una dittatura anche di nome, con tutte le conseguenze del caso.

  • Bisogna tornare ai LIBERI COMUNI: i cittadini, a turno e attraverso l'estrazione ricoprono con rapida rotazione (due, tre mesi) i diversi incarichi comunali, da espletare come "servizio pubblico" senza corresponsione alcuna di denaro pubblico. Insomma una "democrazia pura" fondata sulla partecipazione di tutti i cittadini all'amministrazione del Comune. Fine dei partiti.
    Come senese l'ho consigliato ai miei concittadini italici nel mio ultimo libro "Italiani, manuale per cittadini allo sbando", come ticinese da trenta anni lo consiglio ai miei concittadini elvetici tifando per il ritorno alla Svizzera del prima della guerra del Sonderbund.
    È l'unico modo per annientare LA CASTA.

  • Il segreto bancario è morto ma il cadavere si dibatte ancora!

    Per anni le banche hanno sostenuto spocchiosamente che l'afflusso di capitali esteri non era dovuto al segreto bancario ma all'eccellenza dei servizi offerti. Bene signori, è giunta l'ora di dimostrarlo.

    È emblematico il comportamento ambivalente delle banche in merito: finora per loro il segreto era un vantaggio, ma ora cominciano ad intravederne i reali costi.

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