Accusato di abuso di fiducia, l’ex Consigliere nazionale UDC ha ammesso le sue colpe.
Il giudice dovrebbe confermare la pena di 13 mesi di carcere con la condizionale richiesta dal procuratore, a seguito di un accordo con lo stesso Zuppiger.
Il processo verrà condotto con una procedura accelerata, della durata di poche ore, ha indicato mercoledì una portavoce del Tribunale del distretto di Zurigo, confermando un’informazione della radio DRS1.
Sul banco degli accusati vi sarà pure un ex collaboratore della società Zuppiger & Partner. Per lui si attende la stessa richiesta di pena.
A Zuppiger e al suo ex collaboratore viene mossa l’accusa di essersi appropriati abusivamente – in qualità di esecutori testamentari – di 240’000 franchi, che una loro collega nel frattempo deceduta aveva destinato a due organizzazioni umanitarie.
I soldi e gli interessi erano stati versati solo anni dopo, a seguito dell’intervento di una delle due organizzazioni.
La vicenda aveva significato la fine della carriera politica di Bruno Zuppiger.
Nelle elezioni federali del dicembre 2011 aveva buone possibilità di entrare in Consiglio federale e portarvi un secondo seggio UDC. Ma poi, una settimana prima del voto, la vicenda era venuta alla luce, resa pubblica dal settimanale svizzero tedesco “Weltwoche”.
Lo scorso settembre Zuppiger ha definitivamente lasciato il Consiglio nazionale. In precedenza si era già dimesso dalla presidenza dell’Unione svizzera delle arti e mestieri.