Un vasto movimento di djihadisti diretti verso il nord del Mali, nel territorio dell’Azawad, è stato osservato nei giorni scorsi, mentre si precisa l’operazione condotta dalla Francia per “recuperare” la regione e liberarla dal controllo degli islamisti radicali.
Provenienti soprattutto da Sudan, Libia e Somalia, questi elementi vanno a rinforzare le truppe islamiche, per fronteggiare gli attacchi dell’esercito del Mali e dei suoi alleati.
Fonti da Timbuctù affermano che in due giorni sono quasi 200 gli islamisti armati che dal Sudan sono giunti nella città, controllata dal gruppo Ansar Eddine e da al Qaeda nel Maghreb islamico, “per combattere contro i miscredenti”.
Anche a Gao, altra città occupata dai djihadisti, da venerdì è stato osservato l’arrivo massiccio di pick up con a bordo uomini armati, combattenti che vanno a raggiungere le fila di Mujao, la “filiale” di al Qaeda nell’ovest dell’Africa, gruppo che controlla soprattutto Gao e la sua regione.
L’arrivo in massa di questi guerriglieri islamici nel nord del Mali era iniziato quando una riunione internazionale a Bamako aveva approvato il piano francese e chiesto alle autorità del paese di facilitare l’invio di una forza armata sostenuta dalle Nazioni Unite e dall’Unione africana.
Un intervento militare cooordinato e di vasta portata è stato considerato l’unica maniera di porre fine alla crisi nel Mali.
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