La politica dell’ultima cena – Duro attacco dell’UDC al preventivo 2013

200 milioni di deficit non sono accettabili, 150 milioni di deficit sì! Questo il deludente accordo tra i presidenti dei partito di Governo, escluso il Partito socialista. Una posizione che a dir poco lascia allibiti. La montagna, ossia i presidenti dei partiti che contano 63 deputati su 90 in parlamento, ha partorito il topolino. Il Cantone ha un deficit strutturale e loro pensano a diminuire il fumo mentre l’arrosto continua a bruciare.

L’UDC non voterebbe l’entrata in materia sul Preventivo 2013, nemmeno se lo stesso presentasse 50 milioni di disavanzo in meno rispetto allo sciagurato documento presentato dal Consiglio di Stato. Se critichiamo l’assenza di prospettive, di riforme, di progetti per il futuro del Canton Ticino da parte del Governo, non si può certo dire che PLRT, Lega e PPD brillino per la loro lungimiranza.

Il PS non contribuirà mai al risanamento dei conti, questo è chiaro. La sinistra è così occupata a salvaguardare gli interessi e i privilegi del settore pubblico, che l’unica strada per loro percorribile è l’aumento delle imposte ai cittadini. Gli altri partiti di Governo poi delegittimano il lavoro dei loro rappresentanti in Consiglio di Stato ma non trovano di meglio che l’omeopatia per curare la grave situazione in cui versano le finanze del Cantone. Per loro andrebbe bene passare dal secondo peggior preventivo della Svizzera al terzo peggior preventivo della Svizzera in termini di deficit pubblico.

L’UDC ribadisce la necessità di intervenire in maniera strutturale sulle spese dello Stato e chiede delle riforme degne di questo nome. L’UDC richiede inoltre l’immediata adozione del freno alla spesa. http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/inizgeneriche/IG503.htm.

L’UDC propone un progetto fiscale per il Canton Ticino che permetta, in prospettiva, di rilanciare l’occupazione e l’attrattività del nostro Cantone per le persone fisiche e le persone giuridiche. http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/inizelaborate/IE382.htm.

L’UDC domanda la creazione di un tavolo di discussione propositivo per il futuro del Cantone in quanto seriamente preoccupata per le prospettive del nostro settore bancario e terziario in generale. http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/mozioni/MO908.htm

L’UDC vuole infine che il Cantone dia un segnale ai disoccupati ticinesi e residenti a mezzo di una direttiva che li favorisca, come d’altronde ha fatto il Canton Ginevra, rispetto ai lavoratori frontalieri. http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/mozioni/MO922.htm

L’impressione generale è che il circo in Ticino sia arrivato prima del solito quest’anno. Siamo scaduti ai preventivi dell’ultima cena! L’UDC non ci sta a mettere in croce le prossime generazioni a causa del debito pubblico che stiamo oggi rimettendo sulle loro spalle. Questo preventivo è inaccettabile e va rimandato al mittente con o senza i 50 milioni di manovrina. Si tratta di un documento senza alcuna riforma strutturale, senza prospettive e senza progettualità all’immagine dell’attuale Consiglio di Stato. L’UDC è infine disposta a collaborare con tutti gli attori istituzionali per far sì che il nostro Cantone si rimetta sulle proprie gambe, ma non è disponibile ad assecondare questa politica dettata dall’improvvisazione e dalla schizofrenia.

UDC Ticino

Relatore

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