All’inizio del 2010, preoccupato per il boom del credito, per le pressioni inflazionistiche e per il rischio di una bolla immobiliare, il governo di Pechino aveva cercato di frenare le attività di erogazione dei prestiti.
Una riduzione che aveva portato diversi settori dell’economia a ricorrere allo “shadow banking”, banche fantasma, canali di finanziamento non riconosciuti dalle autorità che oggi corrispondono a gran parte delle attività di credito nel paese.
Una rete ben nascosta di istituti che finanziano un’economia in fase di contrazione, in modo tutt’altro che trasparente. Se la situazione andrà avanti così, la Cina potrebbe trovarsi presto nelle stesse condizioni delle indebitate economie occidentali.
L’allarme è stato lanciato da Xiao Gang, presidente della Bank of China, in un editoriale pubblicato sul quotidiano China Daily.
Xiao afferma che è vitale che il governo estenda i propri controlli anche su questo settore in espansione.
(Fonte : Wall Street Italia.com)