Dipartimento del Territorio
Comune di Arogno
Comune di Lanzo d’Intelvi



Un anno fa iniziavano i lavori di abbattimento dell’ecomostro che dalla fine degli anni ’60 deturpava uno dei luoghi più belli della nostra regione. Oggi è stata inaugurata la nuova configurazione paesaggistica della vetta del Monte Sighignola. In territorio elvetico, sulle fondamenta della stazione d’arrivo della funivia mai completata, è stata realizzata una nuova terrazza panoramica, mentre sui terreni di confine sono stati collocati un’area giochi per bambini, panchine e una zona picnic. Presto saranno completati anche i lavori di riqualificazione del sovrastante piazzale in territorio italiano, con la posa di una nuova balaustra e la sistemazione della terrazza e del cippo ivi posto dal Touring Club Italiano negli anni cinquanta.

Il progetto dell’architetto Matteo Huber costato complessivamente 1,7 milioni di CHF, è stato finanziato in gran parte dal Canton Ticino, dal Patriziato e dal Comune di Arogno. L’Italia ha contribuito con fondi della Regione Lombardia tramite la Comunità Montana Lario Intelvese, del Comune di Lanzo d’Intelvi e con un significativo contributo del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano. Dal canto suo, il Touring Club Italiano ha stanziato fondi per il restauro del cippo e della cartina esplicativa collocati sul terrazzo italiano. Due cartelli esplicativi multilingue sono stati collocati in vetta, uno sul piazzale italiano e uno su quello svizzero.


Alla cerimonia odierna sono intervenuti il Consigliere di Stato Marco Borradori, il Sindaco di Arogno Corrado Sartori, il Sindaco di Lanzo Patrizia Zanotta, il Vice Prefetto di Como Giuliana Longhi, Lucia Spini, responsabile del progetto “I luoghi del Cuore” del FAI e Giuseppe Spagnulo, Console del Touring Club Italiano. Era presente anche Damiano Di Simine, Presidente di Legambiente Lombardia che tramite il circolo di Valle Intelvi “Laura Scotti” si è intensamente impegnato in tutti questi anni per riportare all’originaria bellezza questo splendido paesaggio.

Le notizie e le immagini più significative sulla vetta del Sighignola, sulla vicenda della funivia Campione-Sighignola e sulla nuova sistemazione della vetta sono state raccolte in un libro curato da Mario Delucchi, dal titolo “La vetta italo-svizzera del Monte Sighignola”, pubblicato dalle Edizioni Fontana di Lugano-Pregassona, che è stato presentato dall’Autore nel corso della cerimonia.

Il Presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino, Marco Borradori, ha auspicato a nome della popolazione ticinese che “questo intervento condiviso possa ora fungere da motore per un ulteriore avvicinamento delle comunità limitrofe, quella svizzera e quella italiana, oltre che per uno sviluppo integrato di un angolo di territorio dai valori naturalistici e paesaggistici unici”.

“Oggi è un giorno di festa – ha sottolineato Corrado Sartori, Sindaco di Arogno – perché finalmente restituiamo alla piena fruizione di residenti e turisti questo luogo splendido. Non è stato facile trovare le risorse necessarie ma con l’impegno di tutti ci siamo riusciti, a testimonianza che la tutela del patrimonio naturalistico è ormai entrata nella cultura e nella sensibilità delle popolazioni e anche delle istituzioni.”

“La restituzione della vetta – ha dichiarato dal canto suo Patrizia Zanotta, Sindaco di Lanzo d’Intelvi – è un tassello importante per il rilancio turistico di tutta la valle. Daquasi un secolo ormai – la strada finanziata dal Touring Club Italiano fu aperta nel 1913 – la Sighignola è una mèta conosciuta e apprezzata da turisti provenienti da tutta Europa. Noi vogliamo farne un elemento di marketing territoriale per tutta la zona transfrontaliera anche tramite l’auspicata riapertura dell’albergo ristorante collocato in vetta per il quale è aperto un bando pubblico indetto dal Comune di Lanzo che ne è proprietario.”

“Grazie alla demolizione eseguita dalla ditta Muttoni – ha dichiarato il progettista arch. Matteo Huber – il paesaggio è ora completamente libero e aperto, e si sviluppa a 270° gradi ininterrotti che spaziano dal Generoso al Mendrisiotto, al San Salvatore, al massiccio del San Gottardo, al Monte Brè, andando a ricongiungersi infine all’Italia. Quale tangibile testimonianza del passato – ha proseguito Huber – abbiamo voluto preservare il motore della funivia, vero e proprio cuore ancora pulsante del vecchio edificio: difatti, sebbene non sia mai stato messo in funzione e dopo tutti questi anni di oblìo, incredibilmente gira e vibra ancora in tutta la sua bellezza.”

“Oggi – ha sottolineato Lucia Spini, responsabile del progetto “I luoghi del Cuore” del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano – si celebra un importante successo perché un bene che presenta valori ambientali e paesaggistici estremamente significativi, un luogo che è patrimonio comune di Svizzera e Italia viene restituito ai cittadini finalmente liberato dall’ecomostro che per molti, troppi anni, ne ha compromesso l’integrità. Si tratta di un grande colpo di riscatto di tutti quei cittadini che hanno segnalato l’emergenza di questo Luogo, portandolo all’attenzione nazionale, con l’intenzione di fare qualche cosa di concreto per quel Patrimonio che è di tutti e che ciascuno di noi ha il dovere di preservare per le generazioni future”.

Sulla terrazza sarà possibile organizzare convegni, concerti, spettacoli, manifestazioni sportive, godendo al contempo del meraviglioso panorama e della particolare atmosfera che avvolge questo luogo così speciale. Una festa campestre che ha coinvolto oltre 500 persone e una castagnata hanno concluso la manifestazione.