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Dallo scorso giugno le Borse a livello mondiale viaggiano a piena velocità. Ad esempio, dall’inizio di giugno la Borsa svizzera ha registrato un più 15%. Un’euforia che verrà presto bruscamente interrotta, prevede lo stratega danese di Saxo Bank Peter Garnry.

Conosciuto per le sue opinioni poco ortodosse, Garnry prevede una correzione borsistica imminente dell’ordine di 10%. Il che, al ribasso, è un vero e proprio crollo.
Garnry ha diversi argomenti a sostegno della sua opinione. In particolare osserva che la performance delle Borse mondiali misurata dal MSCI World Index scava largamente l’indice del clima affaristico. Il divario non è mai stato così grande dal tempo dello scoppio della bolla internet dot.com.

Quattro elementi costituiscono il pericolo maggiore, secondo Peter Garnry : le rischiose misure di salvataggio delle banche spagnole, la massiccia ristrutturazione del debito della Grecia, le pessime cifre nel terzo trimestre dell’anno delle aziende e l’imbroglio fiscale e di bilancio statunitense («Fiscal-Cliff»).
Garnry vede il maggior pericolo planare sulla Zona euro, che considera in piena disgregazione strutturale. Dopo Italia e Spagna, ritiene che gli orientamenti economici e politici presa dalla Francia ne facciano il prossimo paese a rischio.
Lo stratega vede problemi anche per la Cina, dove l’impatto sull’economia del calo attuale delle esportazioni viene largamente sottovalutato.
A suo dire, il continuo calo delle esportazioni cinesi deve preoccupare e non dovrebbe lasciare indifferenti gli analisti; nei prossimi mesi molte aziende cinesi ne subiranno gli effetti.