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Il Consiglio centrale islamico svizzero di Nicolas Blancho ha ottenuto il permesso da Berna per organizzare una manifestazione contro il film anti-Islam apparso su Internet, che da una settimana sta mettendo a ferro e fuoco gran parte dei paesi musulmani.

Dopo Parigi, Londra e Anversa, sabato prossimo anche in Svizzera i musulmani manifesteranno la loro collera contro gli Stati Uniti e contro Innocence of Islam, il film blasfemo anti-islamico del regista che si fa chiamare Sam Bacile.

“Per Maometto, nostro profeta e per la protezione del sentimento religioso” si legge sul flyer ufficiale della manifestazione, stampato e distribuito dal Consiglio centrale islamico svizzero e da altre due organizzazioni musulmane in Svizzera.
“Non faccio parte del comitato organizzativo – precisa il presidente del Consiglio centrale islamico svizzero Nicolas Blancho – Ma trovo sia una buona causa.”
Al giornalista che gli chiede se “le vittime delle manifestazioni, il cui numero aumenta ogni giorno, sono state sacrificate per una buona causa”, Blancho risponde che no, quanto accaduto, in particolare a Bengasi, in Libia, dove i manifestanti hanno ucciso l’ambasciatore statunitense, è stato un pessimo modo per esprimere la propria collera.
I musulmani svizzeri hanno sempre condannato la violenza “ma va capito che questa propaganda anti-Islam tocca il loro sentimento religioso.” E dunque non possono rimanere indifferenti.

“Non si tratta di manifestare contro un regime – spiega Nicolas Blancho – ma di parlare di valori musulmani e del sentimento religioso di ognuno, di ogni religione.”
Inizialmente il Consiglio centrale islamico svizzero voleva manifestare davanti all’ambasciata statunitense a Berna, ma il permesso non è stato accordato dalle autorità federali.
Blancho spiega questa richiesta iniziale dicendo che “Il governo americano avrebbe potuto prevenire, evitare quanto accaduto, ma ha preferito lasciar fare e autorizzare la messa in onda del film su Internet. La pellicola anti-islamica sarebbe dovuta essere ritirata da YouTube.
Se un film negazionista sull’Olocausto fosse stato programmato, gli americani avrebbero reagito in maniera più severa.”

In questa vicenda Blancho non gode del sostegno delle principali associazioni islamiche in Svizzera : “Abbiamo bisogno di dialogo, non di manifestazioni – ha commentato l’iraniano Farhad Afshar, presidente del Coordinamento delle organizzazioni islamiche in Svizzera. Il suo confratello Hisham Maizar, della Federazione delle organizzazioni islamiche ha ugualmente manifestato l’intenzione di distanziarsi dalle manifestazioni previste sabato a Berna.

(Fonte : Le Matin.ch)