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La speculazione delle banche fa lievitare i prezzi dei prodotti agricoli

Il World Development Movement elenca le banche che hanno guadagnato di più con l’aumento del costo dei beni agricoli. Primeggia la banca inglese Barclays, con 630 milioni di euro di utili in due anni. E il costo medio mondiale degli alimenti base raggiunge i massimi storici.

Le grandi banche sono responsabili di massicce speculazioni sui prodotti agricoli, alimenti base come grano o soia da cui dipende la vita di centinaia di milioni di persone, scrive il portale d’informazione Il Fatto Quotidiano : “Nel 2012 le quotazioni della soia sono aumentate di oltre il 30% e durante l’estate quelle di grano e mais rispettivamente del 30% e del 38%.

Ad innescare i rialzi più recenti è stata innanzitutto la siccità che quest’estate ha ridotto sensibilmente i raccolti di Stati Uniti e Russia e poi l’azione speculativa è giunta a sfruttare e amplificare i movimenti dei prezzi.
Il valore complessivo dei derivati sulle materie agricole – gli strumenti finanziari come i futures o le opzioni utilizzati dai grandi investitori per scommettere sui rialzi dei prezzi – supera i 125 miliardi di dollari.
Oltre a Barclays, il World Development Movement indica Goldman Sachs e Morgan Stanley tra le banche più attive nella speculazione alimentare.
La banca svizzera UBS al momento predilige i metalli preziosi ma di recente ha manifestato la volontà di entrare nel mercato delle materie prime agricole.

Grandi speculatori su beni alimentari erano fino a poco tempo fa anche le banche tedesche Deutsche Bank e Commerzbank, prima che la crescente pressione dell’opinione pubblica le ha costrette a ridimensionare l’attività in questo campo.
Scoprire con precisione quanto le banche investano su grano, mais, riso o soia è tutt’altro che facile. Per ovvie ragioni non sono dati che gli istituti di credito amano divulgare.

… Un modo indiretto per capire quanto sia forte la presenza di una banca nel mercato delle materie prime è rappresentato dal Value at Risk, un indicatore utilizzato per calcolare a quanto potrebbe ammontare la perdita massima realizzabile in un singolo giorno.
Dagli ultimi dati disponibili si scopre così che in sole 24 ore Barclays potrebbe arrivare a perdere 25 milioni di dollari per le sue scommesse sulle materie prime.
Goldman Sachs potrebbe invece mandare in fumo fino a 23 milioni, Morgan Stanley 26 milioni, Jp Morgan 14 e Ubs circa 4 milioni di dollari.

… Chris Mahonley, direttore della divisione agricola della multinazionale svizzera Glencore ha descritto la crisi alimentare in atto e la corsa dei prezzi come una “buona occasione d’affari”.
Howard Shulz, amministratore delegato della catena Starbucks ha recentemente affermato: “Il prezzo del caffè è ai massimi da 34 anni e su livelli da record si trovano anche altre commodities agricole senza che questo abbia niente a che fare con il meccanismo della domanda e dell’offerta”.

Redazione

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