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Mezze verità contro il semisvincolo – Athos Ambrosini

Guardando la campagna contro il semisvincolo non si può fare a meno di valutare la veridicità degli argomenti che ci vengono propinati dai vari cartelloni, articoli e web banner.

Da un lato vi è la denigrazione di chi la pensa diversamente, unita all’assurdo e fuorviante accostamento fra semisvincolo e rendite AVS (ma a questo genere di pubblicità siamo già abituati dal referendum contro l’IRB), dall’altro vi sono argomenti che invece possono sembrare a prima vista verosimili, come l’affermazione secondo cui con il semisvincolo aumenterebbe il traffico, o le solite e presunte alternative.

I primi “argomenti” non meritano nemmeno di essere trattati, dato che non reputo necessario spiegare come l’accostamento all’AVS sia solo un triste tentativo di ingannare l’elettore.
Vale invece la pena soffermarsi sul discorso della crescita del traffico che, stando agli oppositori del progetto, i quali citano i dati del programma d’agglomerato del Bellinzonese, con il semisvincolo si intensificherebbe quasi ovunque.
Si tratta però di una mezza verità, in quanto viene sottaciuto che l’aumento generale del traffico è previsto indipendentemente dal semisvincolo, il quale non ne è la causa ma è invece parte fondamentale degli investimenti necessari ad affrontare questo problema.
Difatti in un capitolo dello studio in questione si paragona la situazione del 2008 con un possibile scenario al 2025, scenario che, allo scopo di stimare come potrebbe evolvere la viabilità del Bellinzonese, presuppone la realizzazione di diversi progetti fra cui Alptransit, il nodo di interscambio ad Arbedo-Castione e il ponte fra Sementina e Giubiasco (già terminato).

Nessuno si illuda però che con il semisvincolo il traffico aumenterà e senza invece, quasi per magia, no. Senza il semisvincolo si andrebbe solo incontro ad una situazione di totale intasamento della strada cantonale fra Camorino e Bellinzona, una situazione simile a quella vissuta oggi sul Piano di Magadino.
Infine le presunte alternative citate, o sono già state valutate e scartate, o sono totalmente fantasiose,
oppure si limitano ad un generico “bisogna investire nei trasporto pubblici” (che significa tutto e non significa niente), dimenticandosi che pure i bus restano incolonnati su delle strade intasate dal traffico, e dimenticandosi anche che assieme al semisvincolo sono già previsti diversi investimenti a favore dei trasporti pubblici e della mobilità lenta, investimenti però complementari e non alternativi alla sua costruzione.

La realtà è che siamo confrontati ad un buon progetto già approvato dalla Confederazione, grazie al quale si utilizzerà l’autostrada esistente come circonvallazione della città senza costruire nuove strade, un progetto che permetterà di togliere dalla cantonale quel traffico che altrimenti dovrebbe continuare ad intasare le zone residenziali di diversi comuni.

Athos Ambrosini
presidente distrettuale UDC Bellinzonese e Valli

Redazione

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