La società di consulenze e servizi professionali KPMG non nasconde il proprio scetticismo circa l’imposta liberatoria “Rubik”.
Secondo Charles Hermann, associato Tax Financial Services presso KPMG, la Svizzera è passata dal modello dove il banchiere poteva dire “Non so niente” degli affari fiscali del suo cliente a quello dove sarà costretto a dire “devo sapere tutto”.
Hermann ha enumerato il numero di casi in cui il banchiere dovrebbe trasformarsi in inquirente per sapere tutto sui suoi clienti. E’ suo compito fare il poliziotto? Come può verificare se il suo cliente sviluppa una seconda attività all’estero, ad esempio?
Parlando degli accordi fiscali che la Svizzera ha concluso con Germania, Gran Bretagna e Austria, Hermann ha sottolineato le enormi difficoltà di Rubik : “Mai prima d’ora il fisco ha prodotto tanta carta – ha detto riferendosi all’emissione delle 400 pagine di direttive trasmesse a Berna.
“La Svizzera è l’unico paese che propone Rubik e l’attuazione di questo sistema causerà grossi problemi – ha proseguito – Si deve mettere in opera un regime fiscale per ogni paese con cui è stato siglato un accordo. E ogni paese ha le sue specifiche.”
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