Le violenti critiche della sinistra tedesca contro l’accordo fiscale tra Berna e Berlino non infastidiscono Christian Levrat, presidente dei socialisti svizzeri.
Levrat non è preoccupato da un eventuale rifiuto dell’accordo fiscale con la Germania, in quanto ritiene che nella sua forma attuale il testo permette agli evasori fiscali tedeschi di trarsi d’impaccio senza troppi danni.
Non sosterrà il referendum lanciato dai giovani socialisti contro il testo adottato dalle Camere federali in giugno e ritiene che le critiche dei socialdemocratici tedeschi non siano dirette contro la Svizzera, bensì contro il sistema bancario.
L’accordo fiscale viene giudicato morto dal ministro delle finanze tedesco del Land di Saxe-Anhalt. Jens Bullerjahn avrebbe dato ancora una possibilità al testo se il governo della Cancelliera Angela Merkel lo avesse presentato nell’ambito di un pacchetto fiscale.
Però il governo federale di coalizione di centro-destra non è pronto a un simile compromesso, ha dichiarato Bulleriahn alla SonntagsZeitung e per questo lui voterà contro.
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Wall Street Italia scrive:
(...)
I Länder (le regioni della Germania) del SPD e degli ecologisti del partito dei Verdi detengono la maggioranza nella parte alta della Camera del Bundesrat, ovvero il Consiglio federale. "L'accordo e' praticamente morto", ha spiegato al giornale una fonte autorizzata del SPD.
"E' una buona cosa che le regioni abbiano scelto di bloccare questo accordo. Facilita l'evasione fiscale dei piu' ricchi", ha dichiarato Thomas Oppermann, porta parola del gruppo parlamentare dei socialisti dell'SPD.
La sinistra accusa Angela Merkel di non aver negoziato bene questo accordo se si prendono in considerazione le concessioni enormi ottenute dagli Stati Uniti nel dossier.
Per esempio i servizi fiscali americani ottengono l'identita' dei clienti delle banche svizzere. Non quelli tedeschi.
La decisione definitiva arrivera' in settembre, il che lascia ancora un piccolo spiraglio. Da oggi il partito liberal conservatrice di Angela Merkel tentera' di convincere l'SPD a cambiare un'altra volta posizione. Ma in vista delle elezioni federali, previste a settembre 2013, l'SPD e' probabile che faccia orecchie da mercante.
Malgrado l'impopolarita' dell'intesa con la Germania, i conservatori restano determinati a fare passare il condono fiscale al Consiglio Federale.