Se lo domanda un certo MS su mattinonline, notiziario leghista il cui sottotitolo (ribellarsi sempre) scimmiotta, forse a caso o solo perché suonava bene, quel “ribellarsi è giusto”, grido storico della sinistra antagonista, dai tempi di Spartaco fino alla Primavera in Val di Susa.
Il nocciolo della questione sarebbe questo: Alla mensa di Viganello per le persone in difficoltà, gestita da Fra Martino Dotta, ci sarebbero sempre più frontalieri, cioè “italiani che vengono apposta per avere un pasto caldo, per trovare rifugio o fare il bucato”.
Il che non sarebbe certo un delitto, ma al nostro sorge il dubbio che, fra i bisognosi, si nasconda qualche furbetto che non ha voglia di spendere per la pausa pranzo e al posto di portarsi il gamellino da casa, approfitti della mensa di via Merlina.
La risposta spetterebbe al frate, magari dopo una verifica attendibile sui bisognosi dell’aiuto prestato, ma non credo sia questo il punto perché i furbi sono ovunque, a ogni gradino della scala sociale, protagonisti, vittime o fuchi del nostro vivere mercificato e della sua esasperante competitività.
A ogni furbetto che approfitta dell’aiuto sociale, corrisponde un furbone che manda a spasso la gente senza motivo se non quello dettato dai ragionieri della finanza; corrisponde un politico cui l’aria di palazzo ha cancellato il ricordo del mandato ricevuto dai cittadini e, non da ultimo, un esercito di opportunisti che razzola nel torbido per agganciare quella fetta striminzita di società “civile” che continua a passarsela di lusso.
Fra Martino non è altro che l’anima buona che riceve dai furboni per dare a chi non lo è, a chi non vuole esserlo o magari non è abbastanza “furbo” da diventarlo.
Forse anche per questo che sta simpatico a tutti.
Carlo Curti, Lugano
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Complimenti a Fra' Martino.