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Siria. Barack Obama autorizza la CIA a sostenere i ribelli, accusati di crimini di guerra

Secondo i media statunitensi, il presidente Barack Obama ha firmato un documento che autorizza la CIA a sostenere l’Armata siriana libera, composta dalle truppe ribelli che lottano per far cadere il regime di Damasco.

Ufficialmente la Casa Bianca offre ai ribelli aiuto medico e logistico e per non inasprire il conflitto rifiuta di fornire armi.
Secondo quanto riportano i canali televisivi NBC e CNN, le nuove direttive di Obama andrebbero in tutt’altra direzione e permetterebbero ai servizi segreti americano di agire contro il regime del presidente Bachar al Assad.
Il portavoce dell’amministrazione Obama ha rifiutato di commentare la notizia ma esplicitamente non ha escluso l’idea che il governo statunitense porti un maggior sostegno in termini di armamenti ai ribelli siriani.
Lunedì scorso Barack Obama si era intrattenuto telefonicamente con il primo ministro turco Erdogan e i due dirigenti si sono accordati per un’accelerazione della transizione politica in Siria.
Al contempo la Russia continua a sostenere e a rifornire di armi il regime di al Assad, in virtù di contratti bellici siglati negli scorsi mesi.

Nella città siriana di Aleppo i combattimenti sono proseguiti anche oggi. I ribelli hanno bombardato l’aeroporto di Menagh, a una trentina di chilometri dalla città per impedire l’atterraggio e il decollo degli aerei da guerra e degli elicotteri delle truppe lealiste.
Ieri, nei pressi della capitale Damasco un raid delle forze di sicurezza ha causato la morte di decine di persone.
Molte sono state giustiziate dopo essere state torturate, accusa l’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo.
Di torture e violenze sono accusati anche i ribelli, per i quali si parla addirittura di crimini di guerra, dopo la diffusione di un video che ne mostra alcuni fucilare un clan di persone vicine al regime di al Assad.
Nel video, che risale a qualche giorno fa, si vedono i prigionieri trascinati in strada, mezzi nudi e con i segni di violente percosse e poi fucilati.
Un atto che Nadim Houry, direttore per il Medio Oriente dell’organizzazione Human Rights Watch ha definito “crimine di guerra” e che causa grande imbarazzo ai governi occidentali che sostengono i ribelli siriani.

Redazione

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  • Barak Hussein Obama: ISLAMISTA! :twisted: e con lui, tutti i governi occidentali, compreso quello svizzero, che sostengono questi islamisti!

    La Svizzera ha stanziato 50mila franchi per questi "ribelli" che mirano ad instaurare la sharia anche in Siria! :twisted: :twisted:

  • La famiglia Asad, non è propriamente una famiglia musulmana.
    O meglio, non appartiene alle correnti principali dell'islam.
    Gli Asad appartengono alla comunità alauita.
    La maggior parte del mondo sunnita e sciita rifiuta ancora oggi di riconoscere come musulmani gli alauiti.
    Gli Asad hanno sempre promosso e salvaguardato la tolleranza religiosa.
    I cristiani di Siria, hanno sempre appoggiato i governi della famiglia Asad.

    L'attuale tentativo degli islamisti di abbattere il Governo Asad, non è il primo.
    Nel 1980, i fratelli musulmani hanno tentato di ammazzare Asad padre, solo perché aveva eliminato dalla costituzione l'articolo che imponeva l'Islam quale "religione di Stato" e che il Presidente della Repubblica doveva essere musulmano.
    Le scaramucce durarono ben due anni, fino a quando Asad si spazientì e decise di mettere fine a questa storia prendendo d'assalto la città di Hama, dove ammazzò ca 20'000 persone.
    Da quel momento, non ci furono più tentativi di aggressione islamista al Governo.

    Dopo 30 anni, riecco che i fratelli musulmani ricominciano con la solita storia dell’islamizzazione coatta della Siria, cercando di abbattere la famiglia Asad.
    Astutamente, il tentativo islamista di rovesciare Asad è coinciso con la “primavera” in atto in diversi paesi arabi.
    Dico astutamente, perché miravano al fatto che l’Occidente, impietosito per la rappresaglia dei governativi, si muovesse a dar loro una mano per liberarsi dagli Asad e istituire lo stato islamico, com’è successo in Libia.

    Fosse per quell’incapace di Obama e per l’Unione delle Repubbliche Socialiste Europee, la Nato sarebbe già intervenuta.
    Per fortuna che ci sono i russi, questa volta. :-))

    • Ecco il contributo interessante che mi aspettavo. Non per il motivo che ci troviamo assolutamente d'accordo, ma perché l'esposto dei fatti è una buona informazione (o controinformazione)in contrasto alle bugie dei media occidentali in genere.

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