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Evasori fiscali svizzeri, la ricreazione è finita! – di Paolo Bernasconi

Riprendiamo dal Corriere del Ticino di sabato 14 luglio questo interessante articolo, destinato a suscitare un vivo dibattito. Ticinolive segue da vicino e con grande attenzione il rapido e drammatico evolversi della situazione economico-finanziaria internazionale: la violenta crisi dell’Europa e dell’Euro, la lotta senza quartiere contro l’evasione fiscale, il tentativo di annientare il segreto bancario svizzero.


Rischi grossi per gli evasori fiscali svizzeri e i loro conti neri in Svizzera e all’estero: anche le banche, gestori e fiduciari diventano, obbligatoriamente, per legge, alleati del fisco svizzero. Aumenteranno i casi scoperti, i procedimenti e le condanne penali e i patrimoni confiscati. Per il 2014 ci si attende la discussione alle Camere federali sul progetto che il Consiglio federale dovrebbe pubblicare all’inizio del 2013. Finora, la guerra globale contro l’evasione fiscale, dichiarata e scatenata dal vertice del G20 di Londra, veniva osservata solo con annoiata indifferenza dagli evasori fiscali svizzeri, cittadini svizzeri e stranieri sottoposti alla sovranità fiscale svizzera. Semmai la preoccupazione riguarda i contraccolpi negativi sulla piazza bancaria svizzera a causa delle incertezze che angustiano i clienti stranieri per il futuro dei loro conti bancari non dichiarati.

Ora però, l’ondata globale antievasione colpisce anche gli evasori fiscali svizzeri. E da un fronte inaspettato: quello antiriciclaggio. Già oggi – ci mancherebbe altro! – la frode fiscale viene punita anche con la pena privativa di libertà, e non dal fisco, ma dal giudice penale, dopo fior di inchiesta da parte del Pubblico Ministero, con facoltà di indagare anche fra i conti bancari. Ma le inchieste sono poche, ad eccezione di qualche Cantone più zelante e delle autorità federali per le imposte indirette e i dazi doganali. Ma allora, perché l’allarme? Perché le Camere federali (per non finire nella lista nera dell’OCSE) dovranno codificare l’applicabilità delle norme antiriciclaggio ai valori patrimoniali non dichiarati fiscalmente. Le conseguenze si affollano: sequestro e confisca, obbligo di dichiarazione dei casi sospetti a carico di tutti gli intermediari finanziari in Svizzera e punibilità degli stessi se violano questo obbligo o, peggio, se accettano, gestiscono, nascondono valori patrimoniali sottratti alle imposte svizzere di ogni genere, dirette o indirette.

La punibilità della complicità a favore dei frodatori fiscali è già prevista oggi, ma raramente perseguita. Domani, questa forma di «complicità» diventa più facilmente perseguibile, come riciclaggio. Nel 1986, quando preparai il progetto di legge sul riciclaggio per il Consiglio federale, mi assicurai l’unanimità in Parlamento offrendogli l’astuzia giuridica che permetteva di escludere le infrazioni fiscali da tutto il pacchetto antiriciclaggio: concessi oltre 25 anni di tregua per gli evasori fiscali e per i professionisti loro alleati. Domani, l’intero, collaudatissimo, arsenale bancario antiriciclaggio passerà al servizio anche della fiscalità svizzera. Allarme per i contribuenti svizzeri, titolari o beneficiari economici di conti non dichiarati «fuori Cantone» e anche nelle banche svizzere a Nassau, Montecarlo, Singapore, Dubai, ecc. ecc.

Per tanti funzionari di banca, fiduciari e gestori patrimoniali la terra USA scotta, ma anche quella europea e dovunque ti possa raggiungere un ordine di estradizione americano. Ma presto scotterà anche la terra di casa. Basterà mettersi in regola per tempo perché, si sa, il diritto penale non si applica retroattivamente. Ma le norme antiriciclaggio sono più insidiose: supponiamo che le nuove norme entrino in vigore il 1. gennaio 2014. Ebbene, quel giorno o, almeno, il giorno dopo, quel banchiere, fiduciario o gestore o simile che sa, perché lo sapeva il 31 dicembre, e anche prima, che un certo conto è frutto di infrazione fiscale aggravata (perché le norme OCSE da applicare parlano di «serious tax crime») lo dovrà notificare al MROS (ma sarebbe meglio al fisco, perché altrimenti il MROS sarà sommerso), se no arrischia il procedimento per riciclaggio. Si arrischia di criminalizzare tutta una categoria professionale e, con quella, tutta una serie di contribuenti disonesti sì, ma «solo» fiscalmente. Tutti sorpresi dagli effetti inevitabili di una nuova norma penale.

Quale rimedio per risolvere i peccati del passato, i cosiddetti Altlasten ? Rubik! Anche i contribuenti stranieri guizzano impauriti in una rete a maglie sempre più strette. Ma a loro viene offerta l’imposta liberatoria. E ai banchieri svizzeri? Persino l’arcigno negoziatore tedesco ha garantito l’immunità penale per le marachelle fiscali in un’epoca in cui erano punibili ma così poco perseguite da sembrare non punibili. Ormai, indietro non si torna. Scurdammoce o’ passato . Il fisco svizzero si godrà un incasso storico, che in tempi di crisi galoppante non fa male. Ora è tempo però, a Palazzo federale e all’Associazione svizzera dei banchieri, di aguzzare l’ingegno.

Paolo Bernasconi, avvocato e docente universitario

Relatore

View Comments

  • Mi piace molto il suo stile, lo trovo... intrigante.

    È come se fosse continuamente a caccia di lestofanti, marioli,
    gaglioffi, mafiosi...
    Li vuole scovare, catturare, ammanettare.
    In fondo... è ancora un procuratore pubblico!

    Chissà come vede la Svizzera il Professore. Penso
    come il forziere e il paradiso dei criminali!
    Povera la mia (nostra) Patria.

  • Per Redazione:

    sarebbe possibile aggiungere agli emotions, quello dal colorito tendente al verde, col sacchettino di carta in mano? :mrgreen:

  • Avendo ridotto in rovina l’essenza stessa della democrazia, il neocapitalismo si è appropriato del termine "democrazia di mercato", termine fuorviante, usato per assecondare la logica piratesca dell’economia finanziaria. L'evasione fiscale ne è l'elemento specifico, un'erede letgittima(ta), una funzione organica. Inutile aggiungere che la politica democratica è diventata sempre più dipendente dal grande o grandissimo capitale: anche o in specialmodo da quello evaso. Il punto non sta solo nel fatto che la ricchezza è oggi in grado di “acquisire” esponenti politici (o di assumere direttamente un ruolo politico) ma ha anche trasformato le "libere" elezioni in un’arena governata dal marketing che, letteralmente, acceca l'autonomia di giudizio del cittadino. Inutile dire che chi dispone di maggiori risorse dispone di un potere più rilevante. E se hai molte risorse, intendo dire molte, il tuo potere diventa assoluto. In tale contesto, la retorica secondo cui gli individui sono formalmente eguali al momento di votare si scontra con la vecchia metafora che ci avverte che i cittadini indossano sì, la «pelle del leone» per il giorno dell'elezione (in quel momento appaiono realmente sovrani), ma rimangono perennemente diseguali nella società, con diversissime possibilità di influenzare, dirigere o invece subire le vicende politiche. A dipendenza del capitale disponibile. Che dire, per esempio, del fatto che oggi il fenomeno dei privilegi esclusivi dei "Members Only" sta esplodendo (specialmente in determinati contesti) in un vero e proprio stile di vita che coinvolge tutto, dai servizi bancari alle cliniche ad accesso riservato. Chi ha tanti soldi, ha la possibilità di vivere la propria vita a porte chiuse in enclavi protette: organizza concerti privati o sfilate di moda e mostre a casa propria, fa shopping privatamente dopo gli orari di chiusura, visita mostre d'arte e assiste a prime culturali organizzate per un ristretto gruppo di utenti. Insomma ogni cosa avviene all'interno di una cerchia di esclusività. Sta nascendo un mondo personale (appunto il “Members Only”) finalizzato a risolvere (evitare) il problema della promiscuità democratica. Se il termine "democrazia" può star tranquillamente sulla bocca di figure autentiche della sua faticosa edificazione, come pure lo possono impunemente sbandierare gli evasori del riciclaggio, è segno che il suo significato è ormai limpido come una giornata di nebbia in Val Padana. E da qui le reazioni (in ticinolive) che sono oggetto anche dei vari articoli sul valore della democrazia. La democrazia ha molti nemici (per il momento costretti a giocare secondo le sue regole ma il cui intento reale è tutt'altro) che non fanno altro che attendere di avere più spazio per proporre una soluzione "For Members Only”. Non ci si può dunque sorprendere se la cosiddetta “democrazia di mercato” risulta essere una fasulla definizione per coprire le vere finalità di chi ha già previsto scenari autocratici. Quindi, non credo che l’avvocato Bernasconi sia (per inclinazione) alla continua ricerca dell’evasore dietro l’angolo, oppure che openside detesti la ricchezza.
    Il problema è come l'acquisisci e per cosa la usi.

    • Amico Openside, è inutile sgolarsi
      imprecando contro il denaro.
      Il denaro è ETERNO, c'era prima di te e di me,
      ci sarà dopo te e me.

      Ricordi l'espressione antica AURI SACRA FAMES
      l'esecrabile fame di oro?

      • Caro JtR, tu parli di mecenatismo... in parte la risposta c'è già nel post di Roberto De Tullio.
        Non sono uno storico, ma i mecenati rinascimentali anticipavano i soldi e gli eventi. Cercavano (in prima persona o con l'aiuto di altri notabili introdotti) coloro che tra "creativi emergenti” potessero a loro volta e a loro giudizio "anticipare" nuove iniziative scientifiche, artistiche e culturali. Uno scambio insomma. Io sgancio i “quattrini” e tu dai "magnificenza" a me, alla corte, al casato, alla città. Naturalmente anche prestigio e potere. Ma non era un'operazione sterile, come nascondere un Monet nel caveau di un istituto bancario in attesa che la quotazione salga. Tralasciando poi il fatto che quando si parla dell’attuale evasione , si sta parlando anche (e sottolineo anche) di soldi, se non “grondanti di sangue", come i critici più radicali sostengono, concedimi... spesso ottenuti con “esternalizzazioni” a regime di schiavitù. E questo accade cinque secoli dopo Lorenzo il Magnifico. Con buona pace dell’evoluzione della specie. :-|

        • Mecenatismo? Oh no, mi hai frainteso. Io parlavo del denaro
          che si trasforma, ora come allora,

          in POTERE POLITICO.

        • "Ora però, l’ondata globale antievasione colpisce anche gli evasori fiscali svizzeri. E da un fronte inaspettato: quello antiriciclaggio. Già oggi – ci mancherebbe altro! – la frode fiscale viene punita anche con la pena privativa di libertà, e non dal fisco, ma dal giudice penale, dopo fior di inchiesta da parte del Pubblico Ministero, con facoltà di indagare anche fra i conti bancari. Ma le inchieste sono poche, ad eccezione di qualche Cantone più zelante e delle autorità federali per le imposte indirette e i dazi doganali. Ma allora, perché l’allarme? Perché le Camere federali (per non finire nella lista nera dell’OCSE) dovranno codificare l’applicabilità delle norme antiriciclaggio ai valori patrimoniali non dichiarati fiscalmente. Le conseguenze si affollano: sequestro e confisca, obbligo di dichiarazione dei casi sospetti a carico di tutti gli intermediari finanziari in Svizzera e punibilità degli stessi se violano questo obbligo o, peggio, se accettano, gestiscono, nascondono valori patrimoniali sottratti alle imposte svizzere di ogni genere, dirette o indirette."

          Un po' di godimento c'è, direi, in questa mitragliata
          di inchieste penali, processi e condanne.

          "Era ora! - sembra che esclami il Nostro - Ma quanto
          abbiam dovuto pazientare! Adesso li massacriamo".

  • Mai sentito parlare di Cosimo de' Medici? (quasi 600 anni fa)

    O di Lorenzo il Magnifico? (poco più di 500 anni fa)

    • Con l'unica differenza che gli interessi dei 2 Medici da te citati coincidevano con gli interessi della Firenze rinascimentale. Noi mi dirai certo che il valore etico di chi gestiva il denaro e le prime banche con filiali in tutta Europa allora è uguale a quello dei banksters di oggi...Firenze prosperava, nonostante la democrazia fosse solo appannaggio della Signoria, oggi invece chi detiene la ricchezza la usa solo per perpetuare se stesso, chi se ne frega del benessere collettivo.
      Saluti

  • "... mi assicurai l’unanimità in Parlamento offrendogli..."
    "... concessi ..."

    Questa è peggio che mania di protagonismo... è autoidolatria!

  • Secondo me i sostenitori degli accordi "Rubik" vinceranno se
    1) riusciranno a convincere la gente che "tanto non c'è niente da fare"
    2) riusciranno a nascondere alla gente le loro inevitabili conseguenze

    La strada dei referendisti è tutta in salita. Ma ci sono degli uomini...
    che (per fortuna) amano le cose difficili!

  • Penso sia qualcosa di molto peggio: l'aspirazione a togliere risorse materiali dalle tasche dei cittadini per affidarle unicamente alla casta, di cui questo signore si pregia di far parte.

  • Immacolato?

    Con quel sorrisetto ...

    Ma chi crede di essere!

    Immacolato? ... Attenzione!!!

  • E quando finirà la festa dei predatori di stato ?

    Egr. Sig Bernasconi,
    in merito al suo astioso articolo di sabato 14 luglio sul CdT (Evasori fiscali svizzeri, la ricreazione è finita), mi preme ricordarle che il segreto bancario è una norma etica introdotta negli anni trenta da politici, prima di tutto onesti, oltre che lungimiranti (razza ormai estinta !), per salvaguardare il frutto del lavoro dei cittadini dalla cupidigia e dall’avidità di eventuali governanti corrotti, e dei loro reggicoda nel funzionariato (tanto per intenderci, come quelli odierni).

    E lei lo combatte ? Lei combatte l’unica possibilità di legittima difesa che questo stato occupato da faccendieri e lobbisti( nel senso più deleterio dei termini), lascia al contribuente per salvare i propri risparmi da questa dittatura della spesa pubblica incontrollata?
    Si abbuffa anche lei alla mangiatoia, o lo fa solo per (sinistro) partito preso ?

    Come mai lei, ultimamente così prolisso, e fautore di maggiore etica e morale nella vita pubblica non ha beneficiato il volgo con sue prese di posizione altrettanto ispirate, in casi che vedevano coinvolto il Gotha della politica ticinese (di quasi tutti i partiti, e sottolineo il quasi, poi vada lei a vedere chi manca ), in colossali appropriazioni indebite, regolarmente minimizzate ed insabbiate dalla casta ?

    Dov’era lei quando questi signori, che per decenni, hanno spoliato i contribuenti ticinesi con appalti pubblici truccati (si, esattamente come fanno le varie mafie italiane, che parte della nostra magistratura dice di voler combattere), dopo aver varato la legge che permetteva di esaminare solo cinque anni in caso di „cartello“, che ad altre latitudini si chiama „associazione a delinquere“?
    E dov'era quando poi la nostra pubblica amministrazione si è accordata per la restituzione di un quindicesimo del maltolto di cinque anni (circa un decimo dell’effettivo bottino), riciclando di fatto (dovrebbe essersene accorto, visto che lei si vanta di aver creato personalmente la legge antiriciclaggio), 25,3 milioni di franchi derubati ai contribuenti ticinesi, nei soli 5 anni presi in esame ?
    Come mai non ha sporto denuncia contro i riciclatori di stato ?
    Sono forse suoi parenti, soci in affari, amici carissimi?

    Non si illuda, non si sta guadagnando la fama del cavaliere senza macchia e senza paura, anzi, piuttosto quella del Lanzichenecco al soldo del principe più ambizioso e generoso.

    È ora di finirla di criminalizzare il cittadino , difendendo al contempo uno stato che fa letteralmente schifo per come si permette di sprecare il denaro dei contribuenti,
    continuando, anche tramite personaggi come lei, a blaterare di criminalizzazione dell’evasione ficale.

    Cominciamo a mettere in galera chi deruba lo stato, a togliergli i diritti civili, invece di penalizzare tutti per salvare i disonesti; ripuliamo una pubblica amministrazione in cui oggi siamo il fanalino di coda svizzero per il rapporto contribuenti-funzionari, con differenze fino al 300% di stipendi pubblici erogati in più rispetto ad altri cantoni, facciamo risanare la cassa pensioni pubblica da chi ne ha approfittato fin’ora, come succede per le casse pensioni private, non da chi è sempre proditoriamente chiamato alla cassa.
    E potremo alleggerire il carico fiscale, lasciando fiato ai cittadini, e rendendo comica ed inutile l'evasione.

    Chi ruba sig Bernasconi? Chi bisogna criminalizzare sig Bernasconi?
    Alì Babà o le sue vittime ?
    Il contribuente che,pur pagando, salva una parte del frutto del proprio lavoro, o chi lo spenna, pretendendo sempre di più in cambio di sempre meno, per distribuire stipendi a nullafacenti e milioni tramite appalti truccati a sanguisughe mai sazie, ed impunite ?

    Queste sono le porcherie che chiamano vendetta, sig Bernasconi, non la LEGITTIMA DIFESA dei contribuenti (si, perchè specialmente chi paga deve essere salvaguardato, non, come sostiene lei, chi sperpera), che, dopo aver pagato e strapagato, riescono a farsi il proprio gruzzoletto, al riparo dalle sgrinfie degli amici suoi, e che devono, secondo lei ed i politicamente corretti, venir criminalizzati; e da chi poi ? Ma proprio dai margniffoni che giornalmente li depredano!
    Complimenti per la personalizzazione dell’etica e della morale, lei è un bell’equilibrista, finchè la corda tiene !
    Se è questo il Bel Ticino che difendete, lei ed i suoi 1000 amici, ne facciamo volentieri a meno.

    Spieghi piuttosto al volgo se è a favore di una civile convivenza fra le varie componenti della nostra società, oppure per la salvaguardia di privilegi medievali che una casta sempre più avida e prepotente si autoattribuisce (naturalmente sempre a scapito dei contribuenti), e che, quando sbaglia, vedi cassa pensioni dei dip. pubblici, pretende scandalosamente di far pagare ancora il cittadino, questa volta chiamandolo pomposamente „datore di lavoro“ od anche „stato“ ?

    Oppure cominci a difendere gli interessi dei cittadini, chissà mai che diventi simpatico, la vedo dura per lei, ma non si sa mai.

  • Evidentemente ho equivocato... mi ero illuso per un attimo che Jack intendesse parlare di un "Nuovo Rinascimento", un (new) New Deal, quello che viene suggerito da economisti preoccupati dello stato di salute del pianeta, il "Roosevelt 2012", in contrapposizione al possibile nefasto ritorno di tendenze neo-reaganiane di triste memoria. Insomma liberiamoci dal neocapitalismo edonistico. Ma per uscirne bisogna superare il passato, e questo può arrivare solo da un forte mandato democratico su un progetto di cambiamento, non da rituali con olio di serpente (oppure di ricino), come sembrano essere parecchie proposte suggerite. Basta con operazioni sterili, come quelle di nascondere la ricchezza in asettici caveau blindati sottraendola all'economia del lavoro dignitosamente retribuito. Finiamola pure di sostenere l'evasione fiscale come fosse un diritto innegabile di rivincita del cittadino depredato della sua libertà. Una "fallacia" indotta dalle "veraci" caste neoliberiste che fanno finta di non sapere che l’evasione fiscale è un reato che costringe milioni di contribuenti a pagare per tutti. Finiamola di ossequiare e ammirare con spirito gregario, chi si chiude nelle "gated community", tentando inoltre di imitarne (senza successo) il loro stile di vita così da abbandonare al loro destino milioni di senza tetto che poi ci ritornano con i gommoni della disperazione giunti, parrebbe, fino alla mensa sociale di via Merlina a Viganello. Finiamola infine di vagheggiare oscure, addirittura "nere" ricette autoritarie superate dalla Storia. Occorrono idee su cui confrontarsi e ricostruire l'economia e la politica. Questo sembrano suggerirci i movimenti degli indignati così come le posizioni, per esempio, del premio Nobel americano Paul Krugman e dei firmatari del Roosevelt 2012. E basta con la tiritera dei contribuenti vittime dello Stato ladrone: una semplificazione puerile e demagogica che non tiene minimamente conto della genesi di questa crisi.

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