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Moody’s : nuovo attacco all’Italia. Taglio al rating di dieci banche

Dopo aver portato la nota dello Stato italiano a due soli scalini dal livello spazzatura, ecco che l’agenzia di rating statunitense Moody’s colpisce nuovamente l’Italia : dieci banche, tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo, declassate di uno o due livelli.

Oltre al rating delle banche, è stato tagliato anche il rating di tre istituti finanziari e quello di 23 enti locali, tra cui la Lombardia, il Lazio e le città di Milano e Napoli.
L’annuncio dei tagli era stato dato dall’agenzia lunedì 16 luglio sulla sua pagina web.

Il rating di Unicredit è stato ridotto da A3 a Baa2 (qualità medio-bassa), con prospettive negative.
Al livello medio-basso Baa2 sono portate anche Intesa Sanpaolo, la Banca Monte Parma e la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza.

Redazione

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  • Per favore almeno su ticinolive smettiamola con la favola degli attacchi all'Italia dei cattivi speculatori.

    L'Italia è un debitore insolvente che non ha MAI mantenuto le promesse ed il cui debito continua ad aumentare. Per questi motivi fa sempre più fatica a trovare finanziatori.
    I così detti attacchi non fanno altro che rendere evidente questa situazione e forniscono agli investitori un avvertimento sull'insostenibilità del debito pubblico italiano.
    O dobbiamo forse vivere nel magico mondo dorato dove tutto va bene (fino al giorno prima del disastro chiaramente) perché il governo e la televisione ci dicono così?

    Riguardo le banche italiane, beh sono gonfie di titoli di stato italiani e di conseguenza potrebbero ritrovarsi con perdite insostenibili, anche per questo motivo (ma non solo) vengono declassate.

  • Hem Bike ti sarà sfuggito ma io non ho difeso l'operato delle agenzie di rating... ho solo spiegato alla fine del post perché in questo caso han declassato alcune banche italiane.

    Per il resto le han fatte i burocrati le regole che danno questo "potere" alle agenzie di rating (che in verità sono fin troppo benevole), ti spiego:

    secondo gli accordi di Basilea, le banche DEVONO tenere in portafoglio determinati titoli, considerati "sicuri".
    A chi è dato il compito di decidere cosa è sicuro? Alle agenzie di rating in quanto indipendenti.

    Queste ultime da quando hanno timidamente cominciano a fare il loro lavoro sono attaccate e minacciate e si vorrebbe metterle sotto controllo pubblico.

    Mi fermo qua perché ci si potrebbe scrivere un libro.

  • Anche se i mercati non hanno alcun legame effettivo con gli stati-nazione i cui confini sono superati e ignorati;

    anche se i mercati non riconoscono le differenze sociali e culturali tra individui, altrettanto trascurano quelle tra le nazioni;

    anche se è paradossale approvare buona parte degli insegnamenti del liberalismo classico, come fa la neodestra, e tuttavia insistere sul ruolo essenziale dei sentimenti nazionali;

    anche se c'è ben poco che i governi possono fare per contrastare le pressioni del capitale, della finanza e del commercio mondializzati...

    ... qui e ora mi trovo, in parte, paradossalmente d’accordo con abraldo...

    ... perché oggi assistiamo al -appunto- paradossale fenomeno che eleva su un gradino di notorietà solo gli Stati "deboli", a suo tempo definiti "piigs". Territori che sono passati al "servizio" delle oligarchie neoliberiste. In quale modo? Semplice: servono a esemplificare l’inefficacia dello stato sociale, vengono utilizzati per screditare l'idea stessa di Stato, vengono elevati ad esempio del fallimento del welfare. In altre parole diventano "involontari"(?) complici dell'affossamento dell'idea socialdemocratica europea. Sono l'antimateria... della materia, il nadir... dello zenit, il sud del... nord. Mai sentito parlare del richistan, cioè l'esatto contrario dei piigs? Allora vi cito l'introduzione di un bel libro che lo racconta:

    "È più grande del Belgio, e incredibilmente ricco. Il suo cuore è negli Usa, ma pulsa in tutto il mondo. I suoi abitanti sono dieci milioni di nuovi ricchi. Guadagnano decine milioni di dollari all'anno, hanno case da 91mila metri quadrati, yacht lunghi 120 metri, Boeing privati con tavole del water in oro zecchino, spendono 1 milione di dollari per un orologio e, tra le centinaia di persone a servizio, possono pagare il maggiordomo 200mila dollari l'anno e l00mila l'addetto alla voliera. Una cronaca in prima persona sulla classe che sta ridisegnando l'economia e i consumi mondiali".

    Quale rapporto (conflitto) ci sia tra i due opposti (piigs e richistan) a me sembra chiaro.

    Il libro? Robert Frank, Richistan, Isbn Edizioni.

  • "Per favore almeno su ticinolive smettiamola con la favola degli attacchi all’Italia dei cattivi speculatori."

    Concordo!

  • I dati del 2011 ci indicano che il debito pubblico relativo all'eurozona si situava grosso modo attorno al 45% del pil, mentre il debito bancario privato raggiungeva ca il 90% del pil. Cosa significa? Significa che la pressione ideologica/mediatica/economica/finanziaria/politica neocapitalista vuole un solo colpevole. Il debito pubblico. Le ragioni sono lapalissiane. Infliggere un duro colpo "point blank" al “welfare” stroncando il potere d'acquisto della “midle class”, indi lasciar fallire il tentativo di salvataggio degli Stati "exposed" dell'eurozona, per permettere ai "robber barons" di ripigliare/reimpostare/ le “old rules” nel gioco della “deregulation”.

      • Ma Jack?

        ... "midle" si scrive con una "d",

        mentre è "middle" che si scrive con due "d"... :wink:

    • Ciao Zapping, dove li hai presi i dati del 2011 con un rapporto debito pubblico/PIL nella zona euro del 45%?
      Guarda che siamo verso l'80-90% (solo debito esplicito)... cmq da "significa" in avanti mi hai fatto fare un sacco di risate:)

      • In effetti ho buttato dentro dei valori a caso... per fare della controinformazione...
        Se i tormenti delle nazioni indebitate si situano nel debito estero (ecco la dimenticanza) eccessivo ecco che sono rilevanti tali dati. In altre parole all'interno del debito estero complessivo, il debito sovrano della media eurozona è appunto attorno al 45/50%. Mentre il debito bancario privato (a breve termine) arriva fino al 90%. E' vero che il debito complessivo eurozona è attorno al 91% del Pil (dati CdSera di ieri) ma solo il 44% è debito sovrano dei governi, mentre 83% è quello delle banche e il resto è quello delle imprese. Svezia, Danimarca e Finlandia sono adirittura sotto la soglia del 50% in rapporto al loro Pil, per esempio. Voglio sostenere l'ipotesi che il debito pubblico va letto in una prospettiva diversa di quella comunemente propagandata costruita per incolparlo di colpe che non ha. Inoltre dal 2006 in poi si assiste ad uno “strano” aumento del debito di molti Stati anche virtuosi. Non sarà per caso dovuto agli interventi per salvare il sistema finanziario che aborriva gli Stati? I dati sono estrapolati da vari contesti: appunto CdSera/17.07/ pag 9; Sito de Linkiesta di questo mese, Intermarketandmore. In ogni caso sfido chiunque a dimostrarmi che non esista, nelle cifre cosiddette ufficiali, una maggiore manipolazione delle cifre zappinghiane...

        • Ciao Zapping.
          Sono d'accordo con abraldo nella sua contestazione alle tue cifre. Nel secondo intervento poi esageri evitando perfino di fare le somme tra i dati percentuali, che superano abbondantemente il 100%. Abbiamo capito la tua provocazione. Tuttavia sono abbastanza d'accordo sui trucchi delle statistiche, sui dati sparati a ideologia variabile, ai pil impazziti e divergenti. Il fatto è che così non ne usciamo. Anche la "querelle"* tra abraldo e bike sulle agenzie di rating è interessante. Abraldo "serve" l'esempio delle guide Michelin. Ma se io usassi la guida del Gambero Rosso ecco che ho risultati divergenti, se usassi la guida Gault Millau, altri risultati ancora. Meglio con Grimod, giustamente direbbe qualcuno. Quindi l'economia (come la gastronomia) non è una scienza esatta. E non si dovrebbe mai portarla a testimonianza con valori aritmetici che alla fin fine potrebbero dimostrarsi inconsistenti.

          A proposito di "querelle": scritto giusto, Jack? :wink:

  • Bike cerchiamo di fare chiarezza sulle agenzie di rating.

    Cosa fanno e come sono nate le agenzie di rating?
    Le agenzie di rating offrono delle valutazioni su aziende, obbligazioni e quant'altro.
    Solitamente è chi emette l'obbligazione o l'azienda stessa a richiedere la valutazione oppure sono degli investitori a farlo.

    Come vedi in tutto questo processo non c'e' nessun obbligo, le agenzie di rating offrono un servizio, se vuoi simile a quello delle guide michelin per i ristoranti. Poi tu sei libero di mangiare anche negli altri!

    Il discorso si complica qualcuno decide volontariamente di nominare queste agenzie quali propri arbitri.
    In pratica un fondo di investimento dice ai propri investitori: guarda noi investiamo solo in obbligazione che siano valutate almeno A, le altre non le prendiamo, e te lo scriviamo nel contratto.
    NB: nessuno li ha obbligati, tutto volontario!

    Il problema nasce invece quando le agenzie di rating vengono nominate ad arbitri nei vari regolamenti nazionali o internazionali.
    Capita quindi che la BCE non potrebbe accettare come collaterale titoli che non siano almeno A... la Grecia diventa C? Nessun problema, non rispettiamo più la regola che ci eravamo imposti in modo da avere un collaterale "sicuro" (NON SONO STATE LE AGENZIE DI RATING AD IMPORGLIELA).

    Le banche sono OBBLIGATE ad detenere dai regolamenti internazionali degli asset "sicuri"? Su chi ci è basati per definire cosa fosse "sicuro"? Sulle agenzie di rating perché indipendenti. Da quello che si legge oggi sembra quasi che siano state le agenzie di rating ad imporre il loro giudizio mentre invece gli è stato richiesto ed ora viene criticato!

    In pratica nei millemila inutili e dannosi regolamenti le agenzie di rating sono state nominate dai burocrati ad arbitro. Ora l'arbitro che spesso non solo chiudeva un occhio ma anche due comincia a fischiare qualche fallo (diciamo solo i più evidenti) per non perdere tutta la propria credibilità... e quale è la reazione? Arbitro c******!

  • x Bike:

    La colpa non è delle agenzie di rating ma della regolamentazione bancaria che le ha elette a giudici. Se non vi fossero quindi OBBLIGHI legati alle valutazioni delle agenzie di rating molti dei problemi attuali nemmeno si porrebbero, basterebbe come giustamente scrivi... ignorarle.

    x Zapping: non entro nel merito dei problemi della scienza economica... mi limito a dire che i gastronomi hanno vedute molto più simili fra di loro di quanto non le abbiano gli economisti.

  • A causa del malloppo che nottetempo ho sotterrato urge che Spagna e Italia falliscano per davvero,l'euro sparisca e si scateni una guerra economica mondiale.Püsèe svèlt che in prèsa! :twisted:

    • E perché mai urge?
      Godiamoci il momento e forse scava altre buche!Sembra che scavare buchi e riempirli abbia valore!

      :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

      • Amico minou scavare e riempire buchi fa girare l'economia ed aumentare il PIL, non hai studiato Keynes seconda versione?

  • >>> minou

    Che cosa pensi del referendum contro gli accordi fiscali?
    I Liberisti se ne occupano?

    Hai sentito del sondaggio di cui hanno parlato stasera alla televisione?

    • Ciao Jack,

      Tutto quanto difenda la proprietà privata é buona cosa.
      Comunque il vero problema di oggi risiede altrove.
      Questi sono schiamazzi tra Stati falliti.
      Per quanto concerne la televisione seguo pochissimo, mi affido da anni ad alcuni blog.

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