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Il rapporto tra scuola e società: una riflessione e un’indagine

Riprendiamo, rielaborandola parzialmente, questa riflessione dal sito dell’ASCSI, Associazione Società Civile della Svizzera Italiana, www.societacivile.com

Un’inchiesta condotta con metodi statistici, ad opera di un’agenzia specializzata, è stata condotta al fine di valutare la scuola pubblica ticinese. Si tratta, evidentemente, di un settore fondamentale per la vita e la crescita civile del Cantone: il futuro del Paese dipende in gran parte dal livello di educazione e d’istruzione che la scuola sarà in grado di fornire alle nuove generazioni. Tale livello è adeguato, sia per quanto concerne l’acquisizione di regole salde di condotta civile, sia per quanto riguarda le conoscenze e le competenze sviluppate nel corso degli studi? Ci sono problemi o disfunzioni alle quali occorre porre rimedio? A questi quesiti di fondo si vorrebbe tentare di dare qualche risposta fondata su dati conoscitivi rilevati oggettivamente.

È probabile che il cittadino ticinese abbia in genere un’idea vaga e imprecisa della sua scuola. Si conoscono i dati ufficiali – il numero degli allievi, la loro distribuzione nelle scuole di vario ordine e grado, la composizione del corpo insegnante ecc. – ma assai meno precisa è la percezione che se ne ha, sia per chi vive l’esperienza scolastica dall’interno, sia da parte di chi ne sente solo parlare. Ecco perché un’indagine seria e accurata, che dia un’immagine più rigorosa e dettagliata della realtà scolastica ticinese, ci è sembrata senz’altro opportuna.

Nessun serio problema è segnalato dall’autorità scolastica, e c’è da rallegrarsene – se il silenzio corrisponde al vero. Tuttavia vi sono segnali (e si fanno sempre più frequenti) che indicano un malessere e un disagio, difficilmente quantificabili, che serpeggiano tra genitori, docenti e studenti: di tali segnali abbiamo esperienza quotidiana, soprattutto attraverso i media (quando i fatti non tocchino addirittura noi personalmente!). Ciò che si legge può anche essere relativizzato ma non dev’essere in alcun modo sottovalutato. Le voci ufficiali del DECS presentano una realtà scolastica largamente positiva e tendono a minimizzarne le disfunzioni, quando queste emergono agli occhi dell’opinione pubblica: ed è possibile – e sperabile – che queste voci ufficiali corrispondano pienamente alla situazione effettiva.

Noi vorremmo assumere un ruolo di osservazione critica, non inficiato da preconcetti, individuando 6 temi di indagine e approfondimento:

•La qualità dell’insegnamento / apprendimento
•Il reclutamento e la formazione del personale docente
•La pratica educativa: valori, norme, comportamenti
•La valorizzazione delle risorse degli allievi
•Orientamento scolastico e professionale
•L’ordinamento scolastico in generale


Per il momento ci limitiamo a ripubblicare un sondaggio, in due parti, fatto eseguire dall’ASCSI nei mesi di settembre/ottobre 2011 e presentato in occasione della giornata di studio “La scuola e i suoi problemi: è ora di parlarne!”, svoltasi all’USI il 26 novembre 2011.

https://www.ticinolive.ch/wp-content/uploads/2011/11/inchiesta-scuole-medie-docenti.pdf

https://www.ticinolive.ch/wp-content/uploads/2011/11/inchiesta-scuole-medie-genitori.pdf

Ci auguriamo che questa ricerca focalizzi l’attenzione del pubblico sulla scuola ticinese e susciti dibattiti volta a migliorarla. Chiunque volesse contribuire ad arricchire tale dibattito sulle base di sue esperienze e riflessioni personali può inviarci una comunicazione (che, se di particolare interesse sarà pubblicata) oppure semplicemente… bloggare questo pezzo, e altri che seguiranno.

NOTA. Il testo originale è del professor Franco Zambelloni

Relatore

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  • Chi ha scritto questo articolo?

    (Pubblicato nel Corriere del Ticino il 19 ottobre 2011
    e ripreso nella selezione “Scuola” del sito dell’ASCSI)

    Ormai sono adulta, ho fatto delle scel­te cercando di fare qualcosa che fosse adatto a me, svolgo una professione che mi piace perché soddisfa le mie esigen­ze su tutti i fronti. Quando l’ho scelta c’erano anche le possibilità per svolger­la, e non è poco.

    Chiaramente, al gior­no d’oggi, avere un buon impiego è un lusso che in pochi possono permetter­si ed è buona cosa tenerselo stretto. Quando andavo alle Medie, c’era l’orien­tatore professionale che doveva aiutar­ci a scegliere la strada giusta per rag­giungere la meta: una professione adat­ta a noi. Chi di voi, ha realizzato il sogno di quando aveva 14 anni? Io no. L’ho ca­pito a distanza di vent’anni.

    Ho sempre avuto una grande passione e così ho cer­cato il sito dell’orientamento scolastico e professionale nel quale, se si ha già una mezza idea di ciò che si desidera fare, in un attimo si trovano scuole e corsi. Un ottimo spunto anche per chi ha dubbi (lo consiglio vivamente!). Unica pecca: vengono proposte tutte le scuole esi­stenti con l’elevatissimo rischio che do­po 3 o 4 anni di studio, l’unica meta che si raggiunge è l’Ufficio di collocamento.

    Sappiamo tutti che ci sono settori satu­ri e settori che al contrario hanno biso­gno di personale: perché questi centri di orientamento non indirizzano fin da subito, i giovani o chiunque voglia ri­qualificarsi, a scegliere una formazione che dia garanzie per il futuro?

    Le diffi­coltà ci saranno sempre di questi tem­pi, ma se si valutasse bene (facendosi aiutare) prima di scegliere un indirizzo scolastico, io credo che avremmo qual­che disoccupato in meno. Per il resto, confidiamo nella politica affinché le aziende assumano prima noi svizzeri e poi i nostri vicini di casa.

    Chi ha scritto questo articolo?

    Risposta. La battagliera ecologista che scrive e si fa intervistare
    sul nostro portale! Infatti è firmato: Mara Grisoni, Vacallo

    • Per me inquina come tutto ciò che brucia.
      Io ci tengo solo a sensibilizzare la gente su tutto ciò che è riciclabile (plastiche, alluminio, vetro, carta, olio, scarti alimentari..) e laddove non ci sono i contenitori, FATELO NOTARE AL VOSTRO MUNICIPIO.
      Questo sarebbe già un ottimo contributo per salvaguardare l'ambiente e la nostra salute..e anche il nostro borsellino :wink:

      • Ieri ho avuto un interessante contatto su Facebook con l'on. Michela Delcò Petralli. Purtroppo mi è sfuggita, era di gran fretta. Avrei desiderato che prendesse posizione.

  • Se vuoi scrivere perché pensi di contribuire alla discussione, allora scrivi; i meno non dovrebbero interessarti. Se invece sono tanto importanti, crea un blog tuo, tutto chiuso, in cui scambiare opinioni solo con ciclistiveganiaimpattozero.

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