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Una proposta strampalata? Mica tanto! – di Eros Nicola Mellini

Fa discutere, recentemente, una mozione al Consiglio di Stato zurighese da parte della deputata UDC Barbara Steinemann, volta a rendere obbligatoria l’indicazione distinta dello status di Svizzero e Svizzero naturalizzato nei documenti di polizia, giudiziari, fiscali e commerciali, nonché in quelli statistici. La mozione è stata spazzata via con 120 voti contro 50. Non è mancato, naturalmente, chi ha voluto fare del sarcasmo, un po’ come è successo nel Gran Consiglio ticinese durante il dibattito sull’esposizione della bandiera svizzera. “Un passo verso l’apartheid” ha tuonato la sinistra. “Anticostituzionale” l’ha definita il PPD. “Una persona su quattro in questo mondo è cinese. Io però non ne vedo neppure una” – ha detto il PBD (confesso che mi sfugge il senso di questa affermazione, ma forse perché mi manca il contesto globale in cui è stata pronunciata). E immaginiamoci quali crasse risate avrà suscitato la frase “Bisognerà presentare un albero genealogico che risalga fino all’anno 1291 per essere considerato un vero svizzero?” proveniente da casa PLR.

Ma è proprio strampalata come idea? E, soprattutto, perché siamo arrivati a questi estremi?
La risposta è facile: la proposta non è strampalata, ma sarebbe del tutto inutile se una sciagurata politica sinistroide – ma purtroppo condivisa anche dalle maggioranze sinistroidi di partiti che di borghese non hanno più nulla – non avesse trasformato la concessione della cittadinanza in uno pseudo-diritto alla naturalizzazione, trasformando un atto prettamente politico in un atto amministrativo parificato all’ottenimento della patente di pesca o della targhetta del cane. A ciò si aggiunge, naturalmente, la decisione di accettare la doppia o multipla nazionalità, che nel 1992 è stata decisa da Consiglio federale e Parlamento senza interpellare il popolo. Una decisione che, togliendo la rinuncia obbligatoria alla nazionalità precedente, ha dato la stura alle richieste di naturalizzazione dettate dal mero opportunismo.

Il cumulo delle due ragioni menzionate sopra, unito all’apertura sconsiderata delle nostre frontiere a tutto e a tutti (con l’abolizione dei controlli frontalieri, l’accordo di Schengen è diventato un vero e proprio “accordo di libera circolazione dei criminali”, ha fatto sì che si sia spalancata la porta alla criminalità d’importazione. Tant`è vero che straniera è la preponderanza della popolazione carceraria in Svizzera. E per abbellire le statistiche dimostrando che gli Svizzeri sono criminali (o onesti) quanto gli stranieri, ecco che naturalizziamo frotte di stranieri di cui una certa parte – piccola o grande che sia – va così ad aumentare la quota di criminali elvetici.

Ed è allora così sbagliato chiedere che i naturalizzati dalla “firma ancora bagnata” vadano, se non a infoltire la lunga lista dei criminali stranieri, perlomeno a formare un elenco di delinquenti ex-stranieri, da distinguere da quello dei criminali autoctoni?
No, la proposta della deputata zurighese non è strampalata, strampalati sono gli atteggiamenti dei buonisti politicamente corretti e delle loro politiche volte a naturalizzare acriticamente chiunque ne faccia richiesta.

Eros N. Mellini

Relatore

View Comments

  • E quando abbiamo scoperto chi sono i veri Svizzeri li rinchiudiamo da qualche parte a riprodursi per non far estinguere la specie? :wink:

  • Io porto la balestra, Mellini la mela, convochiamo la Landsgemeinde sul praticello del Ceneri e poi procediamo alle naturalizzazioni.

    • Non dovremmo nemmeno elaborare delle linee guida; tutto quello che serve per una naturalizzazione a regola d'arte è già stato scritto:

      C. Lombroso e l'antropologia criminale di B. Di Tullio, 1962

  • Il pensiero sinistroide, cancro della società, si mette su ogni barricata ideologica buonista (buonista perché è più facile sdoganare una certa ideologia) contro chi intende rimettere un poco di ordine in un paesello bistrattato. Visto e considerato che l'atto del concedere la cittadinanza Svizzera è diventata uno squallido ATTO AMMINISTRATIVO, in quanto vengono naturalizzati personaggi tra il "fiabesco e il criminale professionista", sarebbe OPPORTUNO un altro piccolo ATTO AMMINISTRATIVO, che non è sicuramente anticostituzionale: inserire un "dettaglio" sul COMUNE DI ATTINENZA, come la DATA della concessione. Come la patente di guida, la licenza di pesca,l'autorizzazione al libero esercizio della professione medica o la qualificazione ISO 9001/2/3/4/5/6 ... ATTI AMMINISTRATIVI, che aiutano a fornire STATISTICHE oneste.
    Lo sa anche il "gigi di viganello" quanto è alta la criminalità straniera e che quella Svizzera è artificialmente gonfiata dalle naturalizzazioni facili.

    E se i liberali hanno fatto la battuta da radico-chic: "presentare albero genealogico sino al 1291".... risponderei facilmente NO, solo fino all'ATTO AMMINISTRATIVO E UFFICIALE della nascita della Confederazione Svizzera "moderna" 1848....

    P.S.: ho proposto il 1848, perché purtroppo il mio albero genealogico prettamente Svizzero risale solo al 1324, "radicato" in quel di Coira, più antica città poi diventata Svizzera. :wink: :lol: 8) 8-O :) :-P

    • GUFO REALE, ma come azzurro? Regno di Napoli o quale altro pezzo che mancava per costituire quella nazione che è un poco più giovane? :wink: 8-O :roll: :lol:

      • Direi regno longobardo veneto (almeno spero... cioè, d'estate mi abbronzo facilmente, quindi magari una qualche componente genetica sussiste, ma scommetterei comunque sui longobardi).

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