Anders Behring Breivik è abbastanza sano di mente per essere considerato penalmente responsabile delle decine di persone che ha ucciso in Norvegia la scorsa estate, secondo esperti medici chiamati a testimoniare dal collegio di difesa.
Sulla sua colpevolezza non vi sono dubbi. E’ la sua salute mentale che viene dibattuta nel processo per l’uccisione di 77 persone, il 22 luglio 2011 a Oslo, in Norvegia e sull’isola di Utoeya.
Nel 34esimo giorno di processo, gli avvocati della difesa hanno chiamatao a testimoniare 18 psicologi che hanno osservato Breivik durante la sua detenzione.
“Non è pazzo – ha dichiarato la psichiatra Maria Sigurjonsdottir – lo abbiamo osservato in continuazione per tre settimane. E’ molto improbabile che sia riuscito a nascondere una psicosi per tutto quel tempo.”
Seguendo una sua particolare linea di difesa, Breivik vuole essere riconosciuto sano di mente, per non vedere la sua ideologia invalidata da una diagnosi di demenza, anche se questo lo condannerebbe a una lunga pena detentiva.
Gli specialisti faticano a trovare una diagnosi concorde. Lo scorso anno due psichiatri lo avevano esaminato e giudicato psicotico, uno schizofrenico paranoico, penalmente irresponsabile.
Un nuovo esame aveva invece concluso che Breivik è sano di mente e che ha ucciso 77 persone in piena cognizione di causa. E’ certamente narcisista e asociale ma non è pazzo.
Le sue idee fuori dal comune sono dovute al suo estremismo politico e non a una malattia che può essere guarita con un trattamento medico.
Breivik si sarebbe costruito un’identità per convincere altri estremisti di destra e fascisti a seguire il suo esempio e massacrare le minoranze etniche o i gruppi favorevoli a queste minoranze.
Un’identità che non corrisponde alla sua vera personalità ma che non ha nulla a che vedere con uno stato psichico alterato.
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