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La fine dell’isola felice? – Marco Chiesa

C’era una volta la Svizzera. Un’isola felice al centro dell’Europa che poteva vantarsi di essere un Paese dove la sicurezza dei cittadini rappresentava un valore aggiunto rispetto alle nazioni confinanti.

All’estero era ormai diventata leggendaria la tranquillità, l’ordine e la serenità che regnavano all’interno della Confederazione.
Poi è giunto un fattore che ha sconvolto il nostro quieto vivere e rovinato l’immagine di Paese sicuro, cancellando nel giro di pochi anni la percezione di sicurezza oggettiva e soggettiva degli abitanti.
Il fattore decisivo è stato il voto del giugno 2005 che ha sancito l’entrata della Svizzera nello spazio Schengen e il relativo smantellamento dei controlli sistematici alle frontiere.

Questa scelta democratica ha portato, di buono, l’utilizzo del sistema SIS (Sistema Informatico Schengen) che potrebbe permettere l’arresto di criminali stranieri già segnalati in altri Paesi. Il problema dunque non sta in questo strumento che, anche se non avessimo approvato l’ingresso nell’area Schengen, sarebbe stato comunque favorevole sia per la Svizzera che per l’Unione europea, ma nel presidio delle frontiere.
Le promesse che i declamati controlli di “retrovia” sarebbero stati più efficaci ed efficienti rispetto alla presenza al valico delle guardie di confine, sono infatti andate completamente deluse. A comprova di quanto sopra basti pensare alla preoccupante recrudescenza dei crimini nel nostro Cantone e nel resto del nostro Paese.
Al momento del voto su Schengen, solo l’UDC e pochi altri facili profeti si erano opposti alla sua approvazione.
Da allora l’unico fattore a essere diventato eurocompatibile è stato quello del tasso di criminalità, con valori che ormai avvicinano in tutto e per tutto quelli del resto del Vecchio Continente. Anzi, in alcune zone di frontiera particolarmente esposte, come ad esempio quella di Ginevra con i suoi numerosi valichi incustoditi, i fatti parlano di una situazione particolarmente fuori controllo.

Nei primi mesi di quest’anno dalla città di Calvino è giunto un forte grido d’allarme da parte delle autorità, di fronte a dati che parlano di un’esplosione delle statistiche della delinquenza: 300-400 clandestini maghrebini sono stati riconosciuti colpevoli di più di 6’200 delitti nel periodo 2008-2011. Ciò equivale a 30 reati alla settimana.
In particolare i reati riguardanti il codice penale, secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, sono aumentati del 6% nell’ultimo anno rispetto a quello precedente. Ma se Atene piange, Sparta non ride, in quanto anche dalle nostre parti abbiamo dovuto registrare un sensibile incremento del turismo del crimine.
Di recente pubblicazione, una per tutte, la notizia del fermo di un cittadino rumeno, residente nella regione Lazio, che intendeva portare in Svizzera tutto il necessario per praticare la clonazione di carte di credito ai bancomat, il cosiddetto skimming.
Senza dimenticare la ventina di rapine in meno di due anni ai danni di distributori di benzina e uffici cambi del Mendrisiotto, una delle ragioni che hanno portato al deposito da parte del nostro consigliere nazionale Pierre Rusconi di una mozione che chiede di rescindere l’accordo di Schengen.

Questi episodi, riprendendo i concetti iniziali mi portano a concludere che lentamente stiamo perdendo un nostro vantaggio competitivo, una di quelle condizioni quadro irrinunciabili per il benessere della nostra nazione, la sicurezza della popolazione.
In buona sostanza si tratta di un lavoro civile di decenni, operato da più generazioni, gettato letteralmente alle ortiche, cui si aggiunge anche la beffa dei costi enormemente superiori rispetto a quanto previsto inizialmente (185 milioni di franchi nei primi due anni, invece dei 7.4 annui annunciati).
Se vogliamo tornare ad essere quelli che eravamo prima del 2005, dobbiamo ridiscutere questa adesione e rimettere le Guardie di Frontiera ai valichi e, senza dubbio, potenziare gli effettivi. Investire sulla nostra sicurezza equivale a investire nel nostro futuro, permettendoci di ritornare ad essere quel Paese invidiato da tutti, quello del c’era una volta.

Marco Chiesa
Capogruppo UDC in Gran Consiglio

Redazione

View Comments

  • Sui costi (che non sono il punto peggiore)
    hanno semplicemente MENTITO, è evidente.

  • caro gesa...non confondere le idee.
    ben prima del 2005, c'erano già i rom che seviziavano: non mi dirai che si sono costruiti la loro (vera o presunta) fama in poco più di 5 anni??
    c'erano già i clandestini: ti ricordo dei delle famiglie al seguito dei lavoratori italiani negl'anni 60, ...
    c'erano già i trafficanti di droga che sfruttavano il diritto all'asilo: ti ricordo le bande di libanesi che avevano il monopolio del traffico di droga negl'anni 80!!! prima di schengen, dublino, libera circolazione e quant'altro!!

    quindi non raccontare palle!!

    tutti questi problemi non sono nuovi e soprattutto non sono legati agli accordi che la svizzera fa con l'ue o altri stati!!

    piuttosto sono legati alla caduta del muro di berlino, all'apertura generalizzata delle frontiere (e anche se la svizzera le chiude, non cambierebbe niente!!) e alla maggiore facilità di spostarsi...per tutti anche per quelli che usano i barconi sul mediterraneo!!

    cosa vuoi che interessi al tunisino o al libanese di turno se la svizzera ha la libera circolazione con l'ue, gli accordi di schengen o quelli di dublino??!!

    finché ci sono 3 mia di persone che non hanno da mangiare a sufficienza, ci conviene abituarci a questo tipo d'invasione...detto questo, magari una buona proposta dell'svp è quella dei centri d'internamento che avrebbero magari un'effetto dissuasivo!

    • Ecco l'esperto della globalizzazione, che conosce molto bene Zurigo (Platzspitz/Libanesi) e non si ricorda che il turismo dei tossici negli '80 era dal Ticino e altri cantoni verso Zurich in primis e direttamente sotto Palazzo federale a Berna (un bel vedere durante un'escursione di classe nell'83 se non erro)....

      Rappresentavano le eccezioni che confermano la regola.

      Adesso invece l'assenza di tutta la feccia che ci troviamo dappertutto è l'eccezione che conferma la regola.

      Volervi guadagnarti dei punti facilmente con l'assecondare la proposta SVP dei centri d'internamento?

      Beh, a voi sinistri sono sempre piaciuti i GULAG... non potete che essere d'accordo anche se preferireste metterci i nemici del vostro regime post-soviet swiss style. Un bella variante GULAG per te: PSIKIKUSHKA, era molto ambita in CCCP... ti uccidevano lentamente facendoti impazzire; bisognava però essere stati prima dotati intelletualmente...acccccccccccccidenti non fa per te :wink: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

      • scusa, ma guadagnare punti con te, non ci tengo. anzi!!

        ma ribadisco che il mio commento era semplicemente per dimostrare che le calamità che ci affliggono, non sono affatto nuove...e quindi non sono state provocate ne dalla libera circolazione, ne da schengen, ne da altre svp-palle!!

        non sarò molto intelligente, ma tu, non sai nemmeno capire quello che leggi...però sai scrivere...

        ha, sì, quasi mi dimenticavo..."intelletualmente…acccccccccccccidenti "

        intelleTTualmente con due t, mentre aCCidenti con due c...

        • oh scusami, SINATRA, non avevo in funzione il correttore ortografico....hai fatto fatica a leggere... povero chiccoso esserino sinistro.... mi dispiace... :cry:

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