Ogni anno in Italia si verificano tra i 2000 e i 2500 episodi sismici di intensità debole. Le due scosse di terremoto che martedì 29 maggio hanno nuovamente colpito il Modenese, la prima di magnitudo 5.8 e la seconda di magnitudo 5.3, hanno lasciato un bilancio pesante.
17 morti, dopo che il sisma del 20 maggio nella stessa regione aveva ucciso otto persone. I feriti sono centinaia. Gli sfollati sono migliaia.
La situazione è gravissima, dicono i sindaci dei centri colpiti e il presidente del Consiglio Mario Monti ha promesso che lo Stato farà tutto il possibile e nel più breve tempo per assicurare un ritorno alla vita normale.
Dichiarazioni che lasciano perplessi : tre anni dopo il terremoto che il 6 aprile 2009 a L’Aquila aveva fatto 310 morti, i lavori di restauro in città sono appena iniziati.
Il quotidiano francese Le Monde pubblica un’intervista a Gianvito Graziano, presidente del Consiglio italiano dei geologi.
La prima domanda è se catastrofi di questo genere si possono prevedere. La risposta è chiara : “Allo stato attuale delle conoscenze in nostro possesso è impossibile.
Si possono elaborare scenari a partire dalla natura del terreno e della sua storia sismologica, ma per l’Emilia Romagna questa storia è recente. La regione è stata classificata zona a rischio nel 2003. E’ troppo poco per stabilire ipotesi e probabilità.”
Graziano spiega che le due scosse di martedì 29 maggio sono state così forti perché non erano una replica del sisma del 20 maggio. L’epicentro era situato su una faglia diversa, a una distanza di circa 40 chilometri.
La compressione delle rocce che ha fatto seguito al primo terremoto ha provocato un effetto domino, ma in termini geologici non si può parlare di un seguito i cui effetti vanno diminuendo.
In assenza di nuove forti scosse “fra tre settimane si potrà escludere il rischio di un nuovo terremoto. Ma non me la sento di essere ottimista a ogni costo – prosegue Graziano – A parte la Sardegna, dove le rocce sono molto antiche, ritengo non vi sia una sola zona in Italia che possa dirsi al riparo dai terremoti.”
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