Negli scorsi giorni il presidente dell’UDC Gabriele Pinoja è stato oggetto di uno spiacevole malinteso, che ha causato reazioni comprensibilmente poco favorevoli da parte di alcuni.
Dall’articolo apparso su Ticinonline, sembrava che lo stesso fosse favorevole a condizioni a dir poco capestro per un accordo di doppia imposizione con l’Italia nell’ambito del Modello Rubik. A dire il vero le cose non stanno proprio cosi, anzi non stanno proprio per nulla così.
L’UDC Ticino è cosciente che la liberatoria che si potrebbe strappare in cambio del mantenimento del segreto bancario svizzero non deve in ogni caso superare il 12 %. Ma il punto non è nemmeno questo, a dire la verità. Il nostro scetticismo è legato in particolare sulla reale possibilità di evoluzione delle negoziazioni con le autorità della vicina Penisola.
Recentemente l’Italia ha detto a chiare lettere che il suo unico obbiettivo è quello di raggiungere lo scambio automatico di informazioni con la Confederazione. A questa stregua è evidente che qualsiasi discussione è destinata al fallimento: se gli scenari non cambiano e non scendono su piani almeno simili, non è possibile non solo immaginare un accordo, ma addirittura intavolare delle trattative sul suo raggiungimento.
Il vero problema, e questo è noto, è l’altissimo tasso di evasione fiscale in Italia, pari secondo le stime ad un terzo delle entrate totali dell’erario. Le autorità del Belpaese accusano il nostro Paese, e di riflesso purtroppo la piazza finanziaria ticinese, di essere il terminale ultimo di tutte le malefatte in questo campo.
Ma non è colpa di certo della Svizzera se il sommerso in Italia ha dimensioni immani. Come dire: “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
Oltre frontiera poi, c’è chi vorrebbe mettere tutto in un calderone, anche la vicenda del blocco dei ristorni o delle black list. Occorre assolutamente insistere perché ogni argomento venga tenuto in compartimenti stagni e se così non fosse non bisognerebbe nemmeno entrare in discussione.
La strada verso un accordo sarà molto complicata: e non di certo lastricata di buone intenzioni da parte dei nostri interlocutori.
Per l’UDC Ticino
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A quanto pare non è solo Arealiberale che necessita di un buon comunicatore. Dilettanti allo sbaraglio. Peccato.
Amico Bike, mi meraviglia il fatto che tu non veda la soluzione.
È lì sotto il tuo naso.
Basterebbe che assumessero me.
Secondo me, l'Italia si dovrebbe accontentare di un massimo 15% (ma proprio massimo). Il problema è che se loro tirano troppo la corda, i capitali da qua fuggiranno ad est e poi non avrammo più niente. Dubito che nelle piazze di Singapore o Dubai, riescano a strappare qualche accordo come da noi, poichè a differenza di noi, se il Tremonti di turno insulta arabi o cinesi, questi non si mettono a 90...
Perciò direi che è meglio poco che niente....
Nessuna illusione, l'Italia ci tratterà a pesci in faccia e pretenderà dei ristorni (furti) che non si giustificano più da tempo. Temo che da Berna ci sarà l'ennesima calata di braghe alla quale il Ticino saprà rispondere picche. Boia chi molla.
Spiegami com'è nato questo benedetto malinteso.
Per colpa di chi?
Non ho elementi per giudicare perché i giornali di Sidney
non ne hanno scritto nemmeno una riga.
Per capire cosa realmente pensa il signor Pinoja mi servirebbe la consulenza del buon Orlando. :wink:
ma quindi il 30% di cui parlava l'altro girno non è la liberatoria?
Pinoja avrà parlato di un massimo 30% di tassazione alla fonte dei capitali stranieri mentre il giornalista probabilmente poco ferrato in materia ha riportato di un 30% di liberatoria che chiaramente è assurdo e che nessuno dotato di un minimo di buon senso può proporre o sostenere.
Grazie non mi era ben chiaro (e nemmeno al giornalista, come dici, probabilmente).
Scusa, ABRALDO, non avevo visto che avevi già menzionato l'errore del giornalista di TIO.
Cheers,
8-O :oops: :-D
Visto che sembra ancora poco chiaro, sarò meno signorile (sono quello dei lavori sporchi).
Il giornalista di TIO (gruppo PRAVDA - TA-Media) non essendo in chiaro, ha mischiato BURRO, FERROVIA E BELPAESE.
Ha posto una domanda riferendosi ad uno scritto letto malamente dove è riuscito a mischiare:
Ristorni frontalieri/Liberatoria/aliquote di imposta preventiva o tassazione alla fonte tipo quella sull'Ordinanza concernente la convenzione svizzero-americana di doppia imposizionedel 15 giugno 1998 agg. 30.11.11
Chiaro che in un simile intruglio potevano fuoriuscire solo cifre che variano dal 7 al 40 % proprio come burro e margarina dal diverso contenuto di ....marmellata :-? :-? :-? :-?
Peccato che il giornalista non abbia riletto