Il sindacato OCST e il movimento per il socialismo Mps “si indignano” per la minaccia dell’imposizione della chiusura domenicale del centro commerciale Fox Town di Mendrisio.
Si indignano quando proprio loro, sindacati e Mps, avevano avviato il polverone che oggi porta il DFE a riconsiderare i permessi delle aperture domenicali.
La questione della legalità dell’apertura domenicale era stata sollevata nei mesi scorsi dal sindacato Unia e dal deputato del Mps Matteo Pronzini, che si erano appellati all’Ispettorato del lavoro e alla Seco, la Segreteria di Stato dell’economia.
Difficile ora trovare una logica in questo comportamento. O si è contro l’apertura domenicale ovunque o si è a favore dell’apertura domenicale ovunque. Questo vorrebbe la logica.
Invece qui la logica appare diversa, non si capisce bene.
Forse c’entra la minaccia del proprietario del Fox Town, Silvio Tarchini, di considerare – in caso di divieto di apertura domenicale – il trasferimento del centro commerciale in Italia. Con la conseguente perdita di un importante tassello per l’economia e il mondo del lavoro ticinese.
In definitiva, quella dei sindacati e del Mps pare una corsa affannata per rimediare a un pasticcio che loro stessi hanno avviato. Si potrebbe sperare che serva da lezione per le loro future rivendicazioni.
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