Diversamente dagli altri pesi del Mediterraneo, la Francia continua ad aggrapparsi all’idea che la crisi europea sia stata provocata dalla globalizzazione, dal mercato libero e dal capitalismo anglo-sassone.
E’ quanto scrive il quotidiano polacco Rzeczpospolita : “Malgrado le differenze che li separano, tutti i candidati alla presidenza francese sono convinti che aumentare le tasse, vendere più bond e combattere gli idraulici polacchi, i rom che chiedono l’elemosina o i disoccupati turchi sia il modo migliore di combattere la crisi.
Questo approccio potrebbe rivelarsi dannoso per l’Europa soprattutto se a vincere sarà François Hollande, che ha una visione dell’Europa diametralmente opposta a quella di Angela Merkel e intende stimolare l’economia aumentando le tasse e la spesa pubblica.
La vittoria di Hollande potrebbe stuzzicare l’appetito della sinistra europea e provocare una virata politica radicale a sinistra, in vista delle prossime elezioni in Grecia e successivamente nei Paesi Bassi e in Germania, nel 2013.”
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