Il Consiglio federale ha fissato a 2’180 il numero di cittadini di otto Stati dell’est europeo che potranno avere un permesso B per lavorare in Svizzera fino all’aprile 2013.
Una settimana dopo aver deciso di attivare la clausola di salvaguardia, il Consiglio federale ha fissato oggi il contingentamento per il prossimo anno e ha rivisto l’ordinanza dell’introduzione della libera circolazione delle persone.
Gli otto paesi sono Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Pologna, Slovacchia, Slovenia e Repubblica ceca. La reintroduzione, a partire dal 1. maggio, di un contingente per questi otto paesi dovrebbe evitare l’arrivo di circa 4’000 persone, sia il 6% del totale dei cittadini dell’Unione europea che si sono installati in Svizzera lo scorso anno.
Prima della fine di aprile 2013 il governo valuterà la situazione e deciderà se limitare per un ulteriore anno le autorizzazioni del permesso B concesse ai cittadini di questi paesi. I permessi per periodi brevi restano per contro illimitati.
Il tutto non è approvato da Bruxelles. La responsabile della diplomazia dell’Unione europea, Catherine Ashton ha espresso il suo biasimo, dichiarando che la misura è una violazione dell’accordo sulla libera circolazione delle persone, accordo che non permette di fare differenze tra i paesi dell’Unione europea.
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