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Daniel Binzoni. Come vive in prigione chi ha ucciso Lindy Jacoma

L’edizione odierna del quotidiano La Regione riporta, a pagina 13, il resoconto della prima giornata del nuovo processo a Daniel Binzoni, il giovane di Claro che l’11 luglio 2011 era stato condannato a 9 anni di carcere, per l’omicidio intenzionale di Lindy Jacoma.

L’81enne era stato ucciso il 22 agosto 2009, nell’area di sosta autostradale ‘Al Motto’ sopra Cadenazzo. L’anziano si sarebbe reso colpevole di avances non gradite al 27enne, attenzioni inopportune che avrebbe pagato con la vita.
Nella prima udienza del nuovo dibattimento processuale, l’avvocato difensore, Yasar Ravi (che punta all’omicidio per negligenza) ha sostenuto quanto dichiarato dal suo cliente, ossia che ha sì dato a Jacoma una gomitata al viso e un calcio al petto ma quando era in piedi.
Invece, il procuratore pubblico sostiene quanto confermato dal medico legale, ossia che l’uomo è morto a causa di un’emorragia interna causata da un calcio “che schiaccia violentemente il corpo di una persona distesa supina su una superficie rigida.”

Poi, si leggono informazioni su quella che è la giornata tipo di Daniel Binzoni in carcere : “L’imputato è addetto alla pulizia dell’area di passeggio e del campo di calcio, oltre a cucinare per la sua sezione.
Le giornate terminano giocando a squash, praticando altri sport e leggendo i classici della letteratura (Joyce, D’Annunzio, Dostoevskij) nonché sottoponendosi alle sedute di psicoterapia.”
Binzoni riceve 840 franchi al mese e a titolo di risarcimento ne versa 100 alla famiglia di Jacoma.

Redazione

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