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Joseph Stiglitz : L’Europa diretta a piena velocità contro un muro

“L’unico punto positivo del 2011 – ha commentato il premio Nobel dell’economia – è che è stato migliore di quanto sarà il 2012. Se l’Europa prosegue i suoi programmi di restrizioni economiche, il futuro sarà molto molto difficile.”


“Le possibilità di risolvere il problema con nuove misure di risparmio sono uguali a zero – ha dichiarato Stiglitz in un’intervista sul quotidiano Tages-Anzeiger – A corto termine l’Europa è minacciata da una nuova recessione.
La maggior parte dei governi sta attuando misure di risparmio, il che accentua il rallentamento economico. Contrariamente a quanto promesso, non si vede alcuna luce in fondo al tunnel.
Non vi è un solo esempio al mondo che mostri che è possibile risanare uno Stato malato riducendo i salari, le rendite e le prestazioni sociali. La crescita rallenta, gli introiti fiscali diminuiscono e la questione dell’indebitamento non viene risolta. I politici devono riconoscere che stanno percorrendo la strada sbagliata.”

Stiglitz ritiene che paesi come la Grecia e il Portogallo avrebbero bisogno di un aumento delle spese di Stato, per avere prospettive di crescita credibili : “I governi possono farlo senza accrescere il deficit, se parallelamente aumentano le imposte, ad esempio introducendo una tassa sulle transazioni finanziarie. L’economia ne trarrebbe beneficio.”
L’economista statunitense constata che i politici non tengono abbastanza in considerazione le preoccupazioni della popolazione, che ha perso fiducia nel capitalismo finanziario.
Negli Stati Uniti il reddito medio di un lavoratore è più basso oggi che nel 1968, il che è inaccettabile, argomenta Stiglitz : “Queto permette di concludere che in definitiva il capitalismo aiuta solo una piccola parte della popolazione. La ripartizione delle ricchezza è sempre più disuguale. C’è bisogno di maggior trasparenza e di uguaglianza tra i redditi e soprattutto di una più grande moralità.”

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Redazione

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  • Stiglitz ha ragione solo su un punto; Le misure dei governi non stanno funzionando.

    Nel merito poi mi dissocio totalmente ;

    Le possibilità di risolvere il problema con nuove misure di risparmio sono uguali a zero – ha dichiarato Stiglitz in un’intervista sul quotidiano Tages-Anzeiger – A corto termine l’Europa è minacciata da una nuova recessione. La maggior parte dei governi sta attuando misure di risparmio, il che accentua il
    rallentamento economico

    Non c'è possibilità di risparmio? E questo a Stiglitz chi lo ha detto? I governi viaggiano con budget ipertrofici e tassazioni mostruose e non c'è possibilità di risparmio? Per altro se non se ne fosse accorto l'europa è già in recessione.
    Altrettanto falsa l'idea che i governi stiano risparmiando, in europa la tendenza generalizzata è l'aumento dell'imposizione fiscale, non la contrazione della spesa e questo si che rallenta l'economia.

    Non vi è un solo esempio al mondo che mostri che è possibile risanare uno Stato malato riducendo i salari, le rendite e le prestazioni sociali. La crescita rallenta, gli introiti fiscali diminuiscono e la questione dell'indebitamento non viene risolta. I politici devono riconoscere che stanno percorrendo la strada sbagliata.”

    A dire il vero un esempio c'è; il più recente è la recessione del 1920-21 più potente in termine di contrazione di quella del 1929 e risolta con un taglio del budget, contrazione monetaria e diminuzione delle tasse, ma sappiamo che i Keynesiani odiano questo esempio e fanno finta che si tratti di 'un caso' mentre si trattava della regola prima dell'avvento delle politiche di mercato della Federal Reserve e dei pacchetti di intervento di Hoover e Roosevelt.

    Stiglitz ritiene che paesi come la Grecia e il Portogallo avrebbero bisogno di un aumento delle spese di Stato, per avere prospettive di crescita credibili : “I governi possono farlo senza accrescere il deficit, se parallelamente aumentano le imposte, ad esempio introducendo una tassa sulle transazioni finanziarie. L'economia ne trarrebbe beneficio.”

    Ripiombiamo nel mondo fatato di John Maynard Keynes, quando i debiti ti affossano la soluzione è ... fare altri debiti e in questa situazione di stagnante aumentare le tasse, magari imponendo una tassa sulle transazioni finanziarie (solo europea perchè gli altri sono totalmente negativi) che danneggi i movimenti dei piccoli risparmiatori.

    Negli Stati Uniti il reddito medio di un lavoratore è più basso oggi che nel 1968, il che è inaccettabile, argomenta Stiglitz : “Queto permette di concludere che in definitiva il capitalismo aiuta solo una piccola parte della popolazione. La ripartizione delle ricchezza è sempre più disuguale. C’è bisogno di maggior trasparenza e di uguaglianza tra i redditi e soprattutto di una più grande moralità.”

    C'era un economista che diceva di non temere la questione degli aumenti salariali, infatti sarebbe bastato un aumento nominale per placare i lavoratori, che non si sarebbero resi conto dell'effetto inflazione che svalutava il loro stipendio. In pratica un trucco. Come si chiamava questo economista? Mises? Hayek? Friedman? No, era sempre sua signoria John Maynard Keynes e scriveva questo nel suo capolavoro General Theory del 1936 Non è per caso il capo corrente di Stiglitz? Come mai il nostro ha dimenticato questo effetto inflazione? E poi perchè partire da un epoca (1968) in cui i dollari erano agganciati ancora all'oro che per i keynesiani resta una 'barbara reliquia' (Convertibilità cessata nel 1971) per fare i confronti? Non sarà mica che la valuta USD si è svalutata di circa il 90% da tale data mentre il salario nominale è aumentato prendendo in giro i lavoratori vero? Ma come truffare i lavoratori non era una cosa buona e auspicabile (alla faccia di tutti i sindacati fervidamente Keynesiani) ?

    La dimostrazione finale non è che il capitalismo è ingiusto, ma che l'economia è malata, perchè il denaro è manipolato e l'effetto inflazione descritto da Keynes va a spezzare le gambe a chi è più debole e meno capitalizzato, gli interessi pilotati, gli stati sono elefantiaci e la tassazione insostenibile in 2/3 del mondo occidentale. Quelli come Stiglitz dovrebbero, prima di parlare di morale ricordarsi la profonda amoralità della propria dottrina economica che invita al debito selvaggio, all'aumento delle tasse, alla svalutazione insensata e al deficit di cassa, tutto quello che gli Stati hanno fatto sin ora e che oggi viene attribuito al capitalismo 'di per se', quindi ci vorrebbe un mondo con meno 'affabulatori' alla Krugman e alla Stiglitz che giocano a fare finta di sapere quello che succede e con più gente che dice le cose come stanno.

  • Bravo Giuseppe. Complimenti davvero. Il passaggio più importante è quello relativo alla crisi del 1920-21. Per gli interessati a un rapido approfondimento: http //www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=7537

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